Minacciò di morte il sindaco, identificato il leone da tastiera

L'uomo, un operaio di 55 anni residente in città, è stato convocato nella Caserma dei Carabinieri di Lissone

Minacciò di morte il sindaco, identificato il leone da tastiera
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Minacciò il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi di morte sui social network. Ma ai Carabinieri di Lissone è bastato pochissimo per identificarlo e convocarlo in Caserma.

Minacciò il primo cittadino

L'uomo, un operaio di 55 anni residente in città, nei giorni scorsi è stato identificato dai militari dell'Arma e convocato nel Comando di via 25 Aprile.

Il 55enne, incurante delle ripercussioni che le sue parole avrebbero potuto avere, si era lasciato andare con una frase molto grave.

Sparargli in testa.

Questo era stato il commento cui il "leone da tastiera" se si era lasciato andare dopo alcune posizioni espresse dal primo cittadino in merito al tema dell’immigrazione e del recente Decreto Sicurezza - fortemente voluto dal vicepremier Matteo Salvini - approvato a dicembre dal Parlamento.

L’uomo, ascoltato dai militari coordinati dal luogotenente Roberto Coco, si sarebbe giustificato dicendo di aver agito d’istinto e di non aver pensato alle ripercussioni delle sue frasi.

Il sindaco fece esposto

Fatto sta che ora spetterà direttamente al sindaco Monguzzi decidere se proseguire per vie legali per tutelare la sua immagine.

Il primo cittadino, lo scorso mercoledì, si era infatti presentata nella Caserma lissonese per presentare un esposto e per segnalare quando accaduto sulla "piazza digitale".

Il precedente

Alcuni mesi fa sindaco e Giunta si erano trovati al centro di una vicenda analoga. I membri dell'Esecutivo lissonese, infatti, avevano inviato tramite il loro legale una lettera monitoria nei confronti di alcuni utenti del web che, in maniera certamente non delicata, avrebbero offeso la reputazione del primo cittadino e degli assessori.

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