Ministero dell’Ambiente: “La caccia sia fermata la domenica”. La Lega insorge
Nel frattempo in Regione non passano i disegni di legge sui richiami vivi e sulla caccia in deroga delle specie protette del fringuello e della peppola.
Hanno sollevato malcontento fra i cacciatori e speranze per gli ambientalisti le parole di ieri del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
Niente caccia la domenica
Questa la richiesta del ministro che per ora non può fare nulla perché sono le Regioni a decidere in merito:
Voglio lanciare un appello alle Regioni affinché modifichino fin da subito il calendario in corso e blocchino almeno le battute di caccia (quelle ai cinghiali, le più pericolose e a rischio incidenti) la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più di escursionisti, da chi va a funghi, a castagne o semplicemente vuole godersi la Natura senza correre il rischio di morire. Per adesso, con le competenze date al Ministero dell’Ambiente, è quanto si può fare.
Caccia e sicurezza
Le parole del Ministro sono state motivate anche dalla morte di un 19enne ucciso da un colpo di sparo all’addome domenica. Nathan Labolani stava passeggiando nei boschi di Apricale, nell’entroterra tra Sanremo e Bordighera, quando è stato colpito dallo sparo di un cacciatore di cinghiali.
Nella stessa giornata proprio nel bresciano si era verificato un altro incidente di caccia, sebbene di lievissima entità. Una delle squadre impegnate nelle ricerche della piccola Iuschra, la ragazzina scomparsa sull’altopiano si Serle il 19 luglio, è stata colpita da una pioggia di pallini caduti dall’alto.
I commenti della Lega
Dure la parole di Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura:
Al di là di ciò che ha deciso il Consiglio regionale, che è sovrano, risulta chiaro come il problema principale relativo alla limitazione all’attività venatoria sia l’atteggiamento ideologico e politicizzato di Ispra. Intendo non far cadere lo stimolo del Consiglio e ringrazio i consiglieri proponenti e il relatore Massardi per il lavoro svolto. Darò vita a un tavolo tecnico e politico con gruppi consiliari e associazioni venatorie per studiare il percorso più efficace per il 2019 e valorizzare una attività essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema.
Sorprende come a dichiararsi contrari alla caccia oggi siano le stesse forze politiche che poi chiedono di intervenire per contenere nutrie e cinghiali. La Regione Lombardia è favorevole alla caccia e continueremo a darle più spazio“.
Forza Italia: “Attività necessaria per l’ecosistema”
Dure anche le parole del consigliere regionale Mauro Piazza:
La caccia è attività necessaria per l’ecosistema.
Esprimo il mio più grande rammarico per l’intromissione avvenuta oggi da parte del governo che esercita un’indebita pressione, nei confronti della libera attività del Consiglio regionale della Lombardia.
I progetti di leggi, le cui questioni di pregiudizialità costituzionale sono state ahimè approvate, riguardavano il primo la deroga per il prelievo venatorio per la peppola e il fringuello, il secondo, invece, concedeva la riapertura dei roccoli autorizzando così la cattura di tordi e merli. Purtroppo il parere preventivo del governo ha leso le nostre prerogative e ha condizionato il nostro normale iter legislativo.
No ai richiami vivi, approvate le pregiudiziali
Il consigliere Piazza fa riferimento anche a un’altra questione, due progetti di legge che avrebbero dovuto essere approvati ieri.
I consiglieri regionali Niccolò Carretta e Elisabetta Strada (Lombardi civici europeisti) hanno presentato due pregiudiziali al progetto di legge che voleva autorizzare l’uso di richiami vivi per la caccia e una al progetto di legge sulla caccia in deroga delle specie protette del fringuello e della peppola.
Le loro pregiudiziali sono state votate positivamente e dunque i due progetti di legge sono rimasti nel cassetto:
I progetti di legge erano a grave rischio impugnativa, perché in contrasto con la normativa vigente. Se approvati avrebbero comportato con molta probabilità sanzioni per la Regione, e di conseguenza dei cittadini lombardi. Si tratta di un risultato storico per la Lombardia dove il sostegno alla caccia non è mai mancato.
Il Movimento 5 Stelle in Regione spiega come sia stato possibile che i due progetti di legge non siano passati:
La richiesta di voto segreto del M5S, e le pregiudiziali, hanno affossato due proposte di legge regionali che avrebbero concesso deroghe alla caccia di specie protette e alla cattura di uccelli vivi con le reti.
È un capolavoro politico; oggi ha vinto in Lombardia la difesa dell’Ambiente, una delle nostre cinque stelle. Questa maggioranza si è mostrata divisa e non ha tenuto. Abbiamo affossato due proposte di legge oscene e evitato ai lombardi multe europee per centinaia di migliaia di euro che avrebbero tolto risorse ai territori per le vere urgenze.
Siamo intervenuti a tutti i livelli, dal Ministro Costa, che ringraziamo, che ha sottolineato i gravi rischi del provvedimento, fino all’ambito territoriale anche con l’importante supporto delle associazioni ambientaliste. Oggi è una bella giornata per la Lombardia e per il nostro inestimabile patrimonio ambientale. Da domani ci auguriamo che questa Maggioranza decida di lavorare sulle vere urgenze dei lombardi: liste d’attesa e sviluppo, altro che deroghe illegittime alla caccia.