Cordoglio

Missionario per settant'anni, Desio dà l'addio a Fratel Angelo

Era un Saveriano, ha speso tutta la sua vita per stare vicino a chi soffre.

Missionario per settant'anni, Desio dà l'addio a Fratel Angelo
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Missionario per settant'anni, Desio dà l'addio a Fratel Angelo Fumagalli. Era un Saveriano e ha speso tutta la sua vita per stare vicino a chi soffre. Ultimo di sette fratelli, era cresciuto in via Volta, i genitori gli avevano trasmesso quei valori che hanno caratterizzato tutta la sua esistenza. Prima di Natale ha iniziato a stare male, si è spento settimana scorsa, lunedì 24 aprile, alle 4.05, alla Casa Madre dei Saveriani a Parma, dove operava dopo il suo rientro dal Congo. I funerali sono stati celebrati giovedì, 27 aprile, in Basilica.

Fratel Angelo Fumagalli era legato a Desio e alla Brianza

Fratel Angelo fin da piccolo aveva sentito il richiamo di una vita da missionario, tra chi vive nella sofferenza. Sentì il desiderio di diventare missionario all’età di 8 anni - come viene evidenziato  nel ricordo dalla Casa madre - Dopo l’anno di Noviziato a San Pietro in Vincoli, emise la prima professione religiosa e missionaria il 5 novembre 1960. Venne dapprima inviato a Piacenza come responsabile della falegnameria, della sagrestia e come autista (1960-1962). Quindi, fino al 1968 fu impegnato come addetto alla Procura delle Missioni prima a Genova-Pegli (1962) e poi dal 1963 al 1964, a Parma. Nell’allora sede della Direzione generale fu anche addetto alla Casa, vice economo e autista. Sempre a Parma emise la professione perpetua il 25 novembre 1969.

Ha trascorso molti anni in Congo

Studiò il francese a Parigi (1969), lo Swahili a Bujumbura (1970), quindi ebbe un incarico a Uvira (in Congo) come economo della residenza vescovile e direttore della falegnameria. Dopo un breve periodo di tre anni a Parma, dove fu richiamato, dal 1978 al 1983 tornò nuovamente a Uvira come aiuto dell’economato generale diocesano. Dal 1985 al 1996 (eccetto un periodo di cure vissuto a Parma), Fratel Angelo operò in Congo. Nel 2008 fece rientro alla Casa Madre, impegnato prima come aiuto economo e poi economo locale.

Ha vissuto secondo i valori della fede e dell'umanità

Successivamente, fino al 2021 ha lavorato nella Procura delle Missioni a Parma, dapprima come procuratore (2008-2020) e poi come collaboratore. E qui ha collaborato nei vari servizi ai confratelli, occupandosi di spedire container nelle terre di missione.

"E’ stato missionario per 70 anni - ha rimarcato il fratello, Enrico - Veniva spesso a casa. A lui non piaceva il frastuono, andava e veniva. Nello Zaire, adesso Congo, ha vissuto gli anni della guerra, che lo avevano provato, ed era stato colpito dalla malaria. Ha dedicato la sua vita alla missione, secondo i valori della fede e dell’umanità». Giovedì l'ultimo saluto.

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