Misterioso incendio nella notte: auto bruciata, indagini in corso
Bersaglio la vettura del titolare del bar della stazione di Seveso, l’appello: «Chiunque ha visto qualcosa si faccia avanti».
Prima il danneggiamento notturno dove è stato riversato sopra la carrozzeria dell’acido, poi un misterioso incendio ancora di notte che ha portato al completo rogo di una Dacia Sandero, parcheggiata in via fratelli Bandiera. E ora sui due episodi indagano i Carabinieri di Desio con l’obiettivo di far luce su quanto accaduto soprattutto nella seconda circostanza, anche in base alla relazione dei Vigili del Fuoco.
Misterioso incendio nella notte: auto bruciata, indagini in corso
Che si tratti di un fatto doloso (un dispetto o addirittura un’intimidazione, mentre è quasi esclusa la pista del «semplice» vandalismo) è ormai praticamente acclarato, anche se dall’Arma non sono stati dati altri dettagli se non appunto la conferma delle indagini in corso.
Quel che è certo è che nella notte di giovedì, Cristian Tartari, titolare del bar della stazione di Seveso, residente in città, attorno alle 5 si è svegliato di soprassalto. Lo ha fatto quando i suoi cani, perfettamente addestrati, hanno iniziato ad abbaiare in modo sempre più insistente e vigoroso.
«Sono stato svegliato dal loro “allarme” – racconta – Sono corso alla finestra e ho visto le fiamme. Praticamente in mutande e ciabatte sono uscito in strada e con la canna dell’acqua ho cercato di darmi da fare il più possibile fino all’arrivo dei Vigili del fuoco, anche perché la macchina era a Gpl, quindi, di fatto poteva trasformarsi in una bomba».
Meno di un mese fa il danneggiamento
La macchina, a causa delle fiamme dell’incendio, è andata completamente distrutta. Solo poco meno di un mese prima era stata invece gravemente danneggiata. «Anche in quell’occasione verso le 5 avevo sentito i cani abbaiare in maniera agitata, avevo guardato fuori, ma non avendo notato nulla di strano ero tornato a letto – aggiunge Tartari – Al mattino avevamo però trovato la macchina tutta cosparsa di un acido corrosivo».
Ora, in attesa dello sviluppo delle indagini, Tartari guarda avanti con qualche preoccupazione: «Mia moglie e i bambini andranno via per qualche tempo, giustamente hanno paura. Io rimango: sono qui in Brianza da anni, lavoro sodo e pago le tasse».
Intanto, proprio la moglie di Tartari nel fine settimana scorso ha lanciato Su Facebook un appello, a chi avesse visto qualcosa, a farsi avanti.