"Monza ha sete di nuove piscine scoperte"

A portare la questione all'attenzione dell'opinione pubblica è l'associazione HQMonza.

"Monza ha sete di nuove piscine scoperte"
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"Monza ha sete di nuove piscine scoperte". A portare la questione all'attenzione dell'opinione pubblica è l'associazione HQMonza.

"Monza ha sete di nuove piscine scoperte"

"Monza ha bisogno di nuove piscine scoperte - a sottolinearlo è l'associazione HQMonza, mentre la stagione estiva volge al termine -  La quantità rapportata alla popolazione, rispetto alla media lombarda ed alle città vicine, è sconfortante: un vecchio impianto all'aperto per 120.000 abitanti. Si tratta della piscina di Triante, che tra l’altro è una modesta vasca da 25 metri letteralmente presa d’assalto nel periodo estivo, con una capacità massima di circa 105 bagnanti".

La piscina del Parco chiusa da anni

Esiste anche la piscina del Parco, "obsoleta vasca da 50 metri, da due anni chiusa al pubblico. E non ci sono certezze sulla sua riapertura".
"Per stare nella media regionale - sottolinea in una nota l'associazione -  servirebbero almeno altri due impianti. Ma parliamo di impianti polifunzionali di nuova generazione, come ormai usa in tutto il mondo. Vasche di forma libera, con attrezzature tali da fornire all'utente nuovi
interessi: scivoli, onde artificiali, fondali in sabbia. E vasche secondarie con idrogetti, sale fitness, servizi termali e Spa.

"Si potrebbe pensare anche di utilizzare in alcuni punti la sede del Lambro, opportunamente tenuta piena regolando diversamente la diga di Inverigo, per installare piscine galleggianti che hanno anche una funzione di depurazione delle acque". A sottolinearlo è  Isabella Tavazzi, portavoce dell’Associazione HQMonza, che rimarca: “Anche di fronte ai mutamenti climatici che stiamo vivendo, è importante l’idea di dotare la città di un numero adeguato di impianti natatori e ricreativi all’aperto. Si tratta di uno dei tanti elementi utili per una visione moderna, green e smart della Monza del futuro. Una città capace di offrire ai suoi abitanti
servizi attesi e di qualità”.

Il grande impianto di Concorezzo,  che peraltro ha una sola vasca scoperta, non è sufficiente a giudizio del sodalizio monzese "per rispondere alla domanda crescente di servizi diffusi, specie in vista del futuro (ma imminente) teleworking che riporterà le persone a vivere intensamente nel proprio quartiere e nella propria città".

Nella tabella che segue il confronto tra Monza e altre città vicine.

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