Monza, presidio unitario dei lavoratori delle poste italiane

Le Segreterie Regionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL-COM e UGL-COM hanno proclamato lo sciopero generale con astensione per un mese dagli straordinari in Poste Italiane dal 13 marzo al 12 aprile. A sostegno dell’iniziativa verranno effettuati dei presidi nelle piazze e davanti ai palazzi delle sedi provinciali delle Filiali di Poste, dove è prevista la partecipazione delle istituzioni locali, delle associazioni dei consumatori e dei pensionati per un coinvolgimento attivo della cittadinanza

Monza, presidio unitario dei lavoratori delle poste italiane
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Le Segreterie Regionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL-COM e UGL-COM hanno proclamato lo sciopero generale con astensione per un mese dagli straordinari in Poste Italiane dal 13 marzo al 12 aprile. A sostegno dell’iniziativa verranno effettuati dei presidi nelle piazze e davanti ai palazzi delle sedi provinciali delle Filiali di Poste, dove è prevista la partecipazione delle istituzioni locali, delle associazioni dei consumatori e dei pensionati per un coinvolgimento attivo della cittadinanza.

Dopo un anno di vertenza, iniziata proprio dalla Lombardia e poi estesasi a tutto il territorio nazionale, l’azienda non ha posto alcun correttivo alla riorganizzazione del recapito messa in atto con l’introduzione delle consegne a giorni alterni. In Provincia di Monza Brianza mancano oltre 40 impiegati negli uffici postali, mentre i portalettere sono ormai in numero insufficiente e con mezzi privi di manutenzione.

Non siamo in presenza di una vertenza corporativa interna. Le organizzazioni sindacali da tempo chiedono all’azienda, di mettere i dipendenti in condizione di poter offrire i servizi che l’azienda promette negli spot pubblicitari e che la clientela richiede.

"Il Sindacato ritiene estremamente grave e antieconomica l’intera operazione di dismissione da parte dello Stato, in considerazione anche che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi versando consistenti dividendi al Ministero dell’Economia, quindi alla collettività".

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