Quel venerdì nero, il 66enne Angelo Pascariello, non si sarebbe nemmeno dovuto trovare nella «sua» amata Monza che da 40 anni l’aveva adottato.
Quel pomeriggio, quando un’auto lo ha travolto nei pressi del sottopasso di viale Libertà, sarebbe già dovuto essere nel suo paese d’origine, in provincia di Brindisi, come ogni anno, per trascorrere qualche mese in compagnia dei suoi nipoti.
Una tradizione, quella di partire per il sud, che da quando aveva raggiunto i requisiti della pensione, era divenuta ancor più puntuale e rituale, perché smessi definitivamente i panni di tassista, dopo 40 anni di onorata carriera, nulla lo tratteneva a Monza.