Tribunale

Morgan a processo per lo sfratto: la Procura chiede nove mesi

Attesa la sentenza il 17 novembre per il cantautore monzese accusato di oltraggio ai pubblici ufficiali a Monza

Morgan a processo per lo sfratto: la Procura chiede nove mesi

Nove mesi per oltraggio ai pubblici ufficiali nel giorno dello sfratto dalla sua casa monzese.
È quanto chiesto dalla pubblica accusa nei confronti di Marco Castoldi cantautore e musicista monzese, 52 anni, in arte Morgan. La sentenza è prevista il 17 novembre.

La richiesta per procura per Morgan

La vicenda è quella degli insulti rivolti agli agenti di Polizia nel giugno 2019, il giorno dello sfratto dalla sua abitazione di Triante.
Secondo l’accusa, quel giorno Castoldi ha apostrofato i membri delle Forze dell’ordine dando loro dei «mostri, ignoranti» definendoli «ridicoli», e ancora paragonandoli a dei «boia», o «becchini». Nel corso del processo il cantautore 52enne è comparso in aula davanti al giudice Valentina Schivo.

La giornata dello sfratto, cinque anni fa, fu piuttosto movimentata. Davanti all’appartamento al piano terra di una palazzina signorile di via Adamello, in faccia al canale Villoresi, si era radunata una folla di curiosi, sostenitori, e giornalisti, ai quali aveva rilasciato qualche battuta prima di andarsene in macchina: «Mi trovavo in uno stato di profonda sofferenza nel lasciare quella che era non solo la mia casa, ma anche il luogo di lavoro, dove avevo lo studio di registrazione e i miei strumenti».

La sua difesa: stato di sofferenza

L’esecuzione dello sgombero era stata preceduta da polemiche e appelli: «Io non accettavo in toto la vicenda, per come si era sviluppata. Quel giorno ero in grande sofferenza psicologica; quelle persone non le avevo identificate come poliziotti perché non si erano qualificate come tali, non erano in divisa, e uno di loro mi riprendeva con una telecamera in mano».
La parola «mostro», stando alla versione del cantante, era riferita «all’acquirente» dell’appartamento. «Mi sono rivolto all’ufficiale giudiziario, una professionista che conosco, che mi diceva che stava solo facendo il suo lavoro. A quel punto io le ho detto che in pratica era come un boia, un becchino», ha riferito Morgan.

Davanti ai poliziotti avrebbe, a detta sua, manifestato il suo «stato di sofferenza» in modo «sarcastico, burlesco, ironico, teatrale», perché quello è il suo «modo di esprimersi». Non si considera dunque, una persona che arriva a «oltraggiare un pubblico ufficiale» e per questo il suo difensore, l’avvocato Roberto Iannaccone, ha chiesto l’assoluzione.
Morgan è sotto accusa anche al Tribunale di Lecco per stalking ai danni della cantante brianzola Angelica Schiatti, musicista di Merate con cui l’ex leader dei Bluvertigo aveva avuto una relazione sentimentale, che lo ha denunciato.