Morì a sole due settimane di vita in un incidente: i genitori patteggiano

Al momento dell'impatto il piccolo Liam non era assicurato al seggiolino

Morì a sole due settimane di vita in un incidente: i genitori patteggiano
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Morì a sole due settimane di vita in un incidente: i genitori patteggiano

I genitori del piccolo Liam, il neonato deceduto nello schianto verificatosi nel novembre del 2017 in viale Fermi (prosecuzione di viale delle Industrie, a Monza), hanno patteggiato (pena sospesa).

Il neonato, al momento dell’incidente, si trovava in braccio alla madre, una ventenne di origini ecuatoriane che nell’impatto era rimasta gravemente ferita. E proprio per questo - per non aver assicurato il piccolo al seggiolino - il padre (che era alla guida) era stato accusato di omicidio colposo del figlio e di lesioni colpose ai danni della compagna che, a sua volta, era stata accusata di concorso di colpa.

L'incidente in viale Fermi

Una decisione, quella di patteggiare, che ha di fatto messo la parola fine a una tragica vicenda che si era verificata poco meno di un anno fa. Quella domenica mattina (era il 16 novembre) i due giovani genitori, residenti a Baranzate di Bollate, stavano viaggiando sulla loro «Fiat Punto». Stavano procedendo lungo viale Fermi, in direzione Milano, quando il veicolo si è schiantato sulla cuspide che divide in due direzioni la carreggiata.

L'impatto era stato violentissimo

L’impatto era stato violentissimo, tanto che l'auto ne era uscita completamente distrutta. A chiamare i soccorsi erano stati alcuni passanti, alcuni dei quali erano stati poi sentiti dagli agenti della Polizia locale in qualità di testimoni. Il bimbo era stato trovato incosciente sul sedile posteriore. Morirà poco dopo il suo arrivo all'ospedale San Gerardo.

Il bimbo non era sul seggiolino

Dalle indagini erano emersi diversi particolari che avevano portato alle accuse di omicidio colposo. In primis il fatto che il neonato non fosse legato al seggiolino, bensì si trovasse in braccio alla madre sul sedile posteriore. In secondo luogo, dai prelievi del sangue, era emerso come il padre (all’epoca 20enne) avesse un livello di alcol pari a 50 grammi per litro (la legge vieta in modo assoluto l’assunzione di alcol per i neopatentati sotto i 21 anni).

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