Morì sul lavoro, ribaltata la sentenza
La Corte d’Appello di Milano ha assolto i due imprenditori ritenuti responsabili del decesso di un operaio 51enne di Limbiate
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In primo grado, in Tribunale a Monza, erano stati condannati a due anni e mezzo di reclusione ciascuno per la morte sul lavoro di Giovanni Spagnoli, 51 anni. La sentenza ora è stata ribaltata.
Morì sul lavoro, ribaltata la sentenza
La Corte d’Appello di Milano, invece, ha assolto i due imprenditori ritenuti responsabili del tragico infortunio avvenuto il 6 luglio del 2018 in una ditta di via Manzoni a Cesano Maderno che produce imballaggi di carta e cartone, costato la vita all’operaio di Limbiate.
A giudizio i titolari di due aziende
Il decesso del lavoratore era avvenuto per asfissia toracica, dopo essere rimasto schiacciato tra la grata della finestra e il cestello della piattaforma aerea che lui stava manovrando per riparare i danni del maltempo sulla copertura, che si è ribaltato. A giudizio sono finiti i titolari di due aziende: quella a cui la ditta aveva appaltato i lavori sul tetto del capannone danneggiato dal maltempo nei giorni precedenti, e quella a cui l'appaltante si era rivolta per il noleggio della piattaforma.
Il dibattimento in Aula
Da quanto emerso nel corso del dibattimento, per sollevare la piattaforma aerea nel cestello c'è una leva manuale, ma per provocare il movimento va azionata manovrando anche una ghiera, allo scopo di evitare spostamenti involontari. La difesa degli imputati aveva negato ogni responsabilità, sostenendo che non sono emersi difetti di fabbricazione o funzionamento del macchinario e addebitando l'infortunio all'operaio, ritenuto un esperto del settore. Le motivazioni dei giudici milanesi devono ancora essere depositate. Insieme a Spagnoli, sulla stessa piattaforma c’era anche un alto operaio, che tuttavia era riuscito a saltare giù in tempo.