La spiegazione

Morìa di pesci al Bosco delle Querce: ecco cosa è successo

Le segnalazioni erano arrivate nella giornata di sabato. L'ERSAF chiarisce le cause. 

Morìa di pesci al Bosco delle Querce: ecco cosa è successo
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Morìa di pesci al Bosco delle Querce: ecco cosa è successo. Le segnalazioni erano arrivate nella giornata di sabato. L'ERSAF chiarisce le cause.

Morìa di pesci al Bosco delle Querce: ecco cosa è successo

Nella giornata di sabato scorso alcuni cittadini di Seveso avevano notato una strana moria di pesci nel laghetto del Bosco delle Querce. Un fenomeno già accaduto altre volte, anche al Laghetto di Giussano.
L'ERSAF, l'ente regionale che si occupa della manutenzione del parco, ha spiegato le concause che hanno portato a questa morìa. Nella sua concezione iniziale, infatti, il laghetto era stato pensato per le specie erpetofaunistiche, cioè per la riproduzione e il mantenimento della colonia di anfibi presente sul territorio del Bosco delle Querce e non come allevamento di pesci. Dopo l’inserimento delle carpe e di specie ittiche tropicali più della metà delle piante acquatiche è scomparsa. Con il costante proliferare dei pesci, e quindi con l’aumento delle deiezioni, c’è stato anche un notevole incremento della crescita di alghe con un conseguente e continuativo intasamento del filtro.
Ogni anno - si legge nella nota del Comune - con l’arrivo dell’estate, e quindi delle vacanze, qualche cittadino decide di sbarazzarsi dei pesci e delle tartarughe tenuti in casa gettandoli nel laghetto del parco, incrementando così la fauna nello specchio d’acqua. Inoltre, i fruitori del parco portano pane e cereali vari da buttare nel laghetto come cibo: questo comportamento, oltre a far morire i pesci in quanto i lieviti contenuti nei farinacei sono per loro nocivi, incrementa l’intasamento del filtro a causa della “mollica” che finisce nello stesso.

Pulizia e trasferimento dei pesci

Nell'ultima settimana gli addetti alla manutenzione sono stati costretti a lavare il filtro tutti i giorni anziché una volta alla settimana. Si fa presente che per lavare il filtro ci vogliono ben 1500 litri di acqua potabile in condizioni normali e 3000 litri nelle condizioni attuali. Per cercare di rendere meno asfittico l’ambiente del laghetto, nei giorni scorsi è stato pure abbassato il livello delle acque della metà con una motopompa ed è stata immessa acqua pulita. È però evidente che si tratti di misure tampone e pertanto l’Amministrazione Comunale ha deciso di ripristinare l’originaria destinazione della zona umida, riservata alle specie erpetofaunistiche, estraendo tutti i pesci dal laghetto e trasferendoli in habitat più idonei alla loro vita e alla loro riproduzione.
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