Morti in corsia a Saronno: 160 testimoni e venerdì in aula la teste chiave
Si è aperto ieri lunedì 11 giugno, il procedimento a carico del dottore Leonardo Cazzaniga, che dovrà rispondere di tre omicidi in ambito familiare e undici tra le corsie del Pronto soccorso.
Morti in corsia a Saronno: si è aperto ieri, lunedì 11 giugno, il procedimento a carico del dottore Leonardo Cazzaniga.
160 testimoni e venerdì in aula la teste chiave
Una novantina i testi dell’accusa e una settantina quelli della difesa. Si è aperto ieri, lunedì 11 giugno, il procedimento a carico del dottore Leonardo Cazzaniga, che dovrà rispondere di tre omicidi in ambito familiare e undici tra le corsie del Pronto soccorso dell’ospedale di Saronno.
Il processo proseguirà venerdì con i primi testi della Procura, in aula sfileranno un maresciallo dei carabinieri della Compagnia di Saronno e Clelia Leto, la teste chiave dell’inchiesta, che presentò l’esposto facendo così scaturire le indagini.
Sono circa 160 i testimoni citati a dibattimento, tra accusa e difesa. L’avvocato di Cazzaniga, Ennio Buffoli, dopo che la Procura di Busto Arsizio ha chiesto l’esecuzione dei consulenti tecnici e dei periti che hanno valutato le condizioni psichiche di Cazzaniga e Taroni, ha replicato annunciando l’esame dell’imputato, la produzione di 77 documenti reperiti durante le indagini difensive e ha chiesto la produzione delle cartelle di pazienti trattati dal suo assistito non inclusi nel processo.
Chiesta una ulteriore perizia medico legale
Ha anche richiesto un’ulteriore perizia medico legale che possa accertare le cause del decesso dei pazienti e una valutazione dei quantitativi di farmaci somministrati, oggetto della disamina dei pm. Due accertamenti che ha definito “necessari”. La Corte si è riservata su tutte le decisioni fino alla prossima udienza.