Muore dopo sedici anni di coma, addio al geometra che mordeva la vita
Massimo Gasparini era rimasto coinvolto in un terribile incidente sulla Milano-Meda.
Massimo Gasparini, classe 1969, di Cesano Maderno, in coma vigile dal 2006, si è spento nella residenza sanitaria di Monza dove era ricoverato da qualche mese. “Abbiamo sempre sperato in un miracolo - dicono i genitori, che lo hanno accudito con amore in casa per sedici anni - Ora è in pace”.
Muore dopo sedici anni di coma, addio al geometra che mordeva la vita
Il 23 giugno 2006, mentre era in viaggio sulla Milano-Meda diretto al Catasto, in sella alla sua moto Kawasaki 750 gialla, Massimo Gasparini si schiantò contro una gip. Erano le 9 del mattino. Un impatto tremendo, nei pressi dello svincolo di Varedo, che gli provocò un gravissimo trauma cranico e lo fece piombare in un coma vigile.
La nuova vita dopo il "maledetto giorno"
Geometra libero professionista con studio in corso Roma, Massimo Gasparini era un 37enne pieno di voglia di vivere e di passioni, dallo sci al nuoto passando per i go-kart, circondato da amici. Fino alla mattina di quel “maledetto giorno” come lo chiamano i genitori. Da allora “era tornato bambino” spiegano mamma Rita, classe 1940, e papà Luigi, classe 1938, marito e moglie dal 1964, che non lo hanno mai lasciato solo. Neppure per un giorno. Neppure per un'ora. Eppure no, non vogliono sentirsi dare degli eroi. “Gli eroi sono altri - dicono con convinzione - Noi abbiamo solo fatto i genitori".
Il servizio completo è sul Giornale di Seregno in edicola da martedì 15 febbraio 2022.