Aveva 38 anni

Muore dopo un incidente: "Addio Luca, sei stato un guerriero"

Il monzese aveva dovuto affrontare prove difficili nella vita

Muore dopo un incidente: "Addio Luca, sei stato un guerriero"
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Per tutta la vita ha lottato contro ostacoli insormontabili. La perdita del padre biologico, quando aveva solo tre anni. Il terribile incidente in moto avvenuto quando di anni ne aveva 22 e le cui conseguenze se le stava lasciando alle spalle solo ora, dopo 14 interventi chirurgici e una determinazione fuori dal comune. Ma davanti all’ultima prova, si è dovuto arrendere. Nonostante per cinque giorni abbia combattuto come un leone. Perché lui alla vita era attaccatissimo. E ne ha respirato ogni singolo istante, fino alla fine.

Muore dopo un incidente: aveva 38 anni

Luca Ilvento, cresciuto a Monza, si è spento a soli 38 anni a causa di un terribile incidente in auto avvenuto la sera del 22 luglio lungo la Valassina, tra Verano (dove risiedeva da qualche anno) e Briosco. Luca era stato trasportato d’urgenza al San Gerardo, dove per cinque giorni è rimasto ricoverato nel reparto di neuro rianimazione, in prognosi riservata. Lui ce l’ha messa tutta per tornare dai suoi genitori, dalla mamma Lucia, ora chiusa nel suo immenso dolore, e dal suo papà «adottivo» (che lo ha cresciuto e amato più della sua stessa vita) Fabio. Ha lottato per tornare dai suoi tantissimi amici di San Rocco che mai lo hanno lasciato solo. Ma le ferite riportate nello schianto contro il guardrail erano troppo gravi. Luca è morto giovedì 27 luglio, lasciando un vuoto incolmabile.

I funerali a Sant'Alessandro

A stento, mercoledì pomeriggio, la chiesa di Sant’Alessandro (le esequie avrebbero dovuto essere celebrate a San Rocco, dove la famiglia risiede, ma la chiesa era chiusa per via degli ingenti danni riportati nel maltempo) è riuscita a contenere tutte le persone che gli hanno voluto dare l’ultimo saluto. Ammutoliti, gli occhi bagnati di lacrime, abbracciati o per mano, gli amici lo hanno voluto accompagnare nel suo ultimo viaggio.

Il ricordo del papà

«Luca era una roccia - ha detto con la voce spezzata il papà Fabio Bosini, che lo ha cresciuto da quando aveva sette anni - Ha perso il padre biologico, morto in un incidente in montagna, che aveva solo tre anni. E nel momento in cui ho conosciuto e poi sposato sua mamma Lucia, lui è diventato mio figlio a tutti gli effetti».

L'incidente in moto quando aveva 22 anni

Un’infanzia a San Rocco - dove ha frequentato le scuole e l’oratorio - poi le superiori all’Olivetti. L’inizio della carriera come cuoco, poi, nel 2007, quando aveva 22 anni, il gravissimo incidente in moto, avvenuto nei pressi di Colico, anche in quel caso lungo la Valassina, strada che amava molto percorrere per raggiungere le montagne e i laghi, dove amava pescare.

«Per lui, come per noi, quell’incidente ha segnato l’inizio di un difficilissimo percorso di recupero - ha spiegato il padre - Negli anni è stato sottoposto a 14 interventi chirurgici, eseguiti in ospedali in tutta Italia, e solo nell’ultimo anno ne stava uscendo».

"Una determinazione fuori dal comune"

I danni fisici che aveva riportato erano stati devastanti, ma Luca era determinato a tornare a camminare come prima. «E solo ora ci stava riuscendo. Ne era felicissimo. Luca è sempre stato un ragazzo molto attivo, sportivo e quell’incidente lo aveva messo duramente alla prova. Ma aveva una determinazione incredibile, era deciso a guarire del tutto».

Era lui che dava coraggio a noi"

Una risolutezza che nemmeno suo padre si spiega. «Era lui a dare coraggio a noi. Ogni intervento cui veniva sottoposto, per noi che lo accompagnavamo e lo assistevamo, era fonte di grande preoccupazione. Ma Luca non cedeva mai». Una determinazione che lo ha portato, nonostante tutto, a costruirsi una sua vita indipendente. Parallelamente ai tanti interventi, è riuscito a portare avanti la sua carriera da cuoco, lavorando per diversi locali, come lo Zero3nove di Monza. Si era anche trasferito a Verano, in un appartamentino, «perché mai avrebbe rinunciato alla sua indipendenza, anche a fronte delle oggettive difficoltà fisiche».

L'amore per il suo lavoro di cuoco

Negli ultimi anni ha lavorato per un’azienda di catering di Corsico, «che se lo è tenuto stretto anche a fronte delle assenze dovute alle operazioni - ha detto orgoglioso il padre - Si era fatto apprezzare per le sue competenze e per la sua professionalità. Erano tutti molto contenti di lui e ciò ci ha fatto molto piacere. Lasciava sempre un segno, ovunque andasse».
Ma nel momento in cui le cose per Luca stavano migliorando, il destino si è messo di traverso. Questa volta, però, nemmeno la sua incredibile determinazione è stata sufficiente.

L'incidente in Valassina

La sera di sabato 22 luglio Luca si trovava lungo la Valassina al volante della sua Opel, quando, giunto all’altezza del tratto Verano-Briosco si è verificato l’incidente. Nessun altro veicolo sarebbe rimasto coinvolto. E tuttora il padre non sa come sia potuto accadere. «Sappiamo solo che si è spento proprio nel momento in cui le cose per lui stavano davvero migliorando. Questa volta non c’erano speranze e i medici ce lo hanno comunicato fin da subito. L’impatto è stato troppo violento. Ma Luca non si è arreso subito, ha lottato per cinque giorni. Ed è questo ciò che ci rimane di lui. Ci ha insegnato che non ci si deve mai arrendere. Che dobbiamo lottare per la vita, che è il dono più prezioso che abbiamo».

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