Giussano

'ndrangheta, arrestata a Giussano Graziella Silipigni

Era ai domiciliari dalla sorella, ritenuta esponente di spicco della ‘ndrina Soriano

'ndrangheta, arrestata a Giussano  Graziella Silipigni
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Era la moglie di Roberto Soriano, ucciso da lupara bianca e cognata del nuovo boss Leone Soriano.

Esponente della ‘ndrina Soriano

I Carabinieri della stazione di Giussano, in raccordo con  i militari del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, questa notte, hanno tratto in arresto, Graziella Silipigni, 49 anni residente a Filandari (VV), bracciante agricola, pregiudicata per 416bis,   considerata parte attiva della ‘ndrina Soriano e indagata nell’ambito della note operazioni “Nemea” e “Rinascita Scott”.  La donna era ospite a casa della sorella a Giussano e su di lei  pendeva  un'ordinanza della Corte d’Appello di Catanzaro per reati in tema di associazione di tipo mafioso, armi e stupefacenti.

Arresti anche in Calabria

Nella stessa  notte  i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo, coadiuvati da quelli della Compagnia di Seregno, della Stazione di Filandari  e dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Corte di Appello di Catanzaro, nei confronti di altrettanti esponenti della “Locale di Filandari”. I cinque esponenti della famiglia Soriano, le cui recenti scarcerazioni avevano destato particolare clamore mediatico e preoccupazione nella popolazione di Ionadi e Filandari, in passato esposta a richieste estorsive, atti intimidatori e finanche ritorsivi, sono stati assicurati nuovamente alla giustizia, grazie al tempestivo intervento della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, che, sulla scorta delle risultanze info-investigative dei carabinieri, ha saputo circostanziare un grave quadro indiziario e un concreto pericolo di reiterazione dei reati. Giuseppe SorianoGraziella Silipigni, Luca CiconteCaterina Soriano e Francesco Parrotta sono stati riconosciuti responsabili a vario titolo, con sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, con pene che vanno dai 10 anni e 4 mesi  ai 13 anni e 4 mesi di reclusione.

Il ruolo delle donne

Di particolare  rilievo è   coinvolgimento diretto e operativo  delle donne della famiglia Soriano nell’organizzazione delle attività illecite, protagoniste anche nella gestione dei rapporti coi i singoli pusher e nell’amministrazione dei proventi illeciti.  Silipigni  era la moglie di Roberto Soriano, ucciso da lupara bianca e cognata del nuovo boss Leone Soriano.  La donna, già coinvolta in un’altra grossa operazione messa a segno dalla Procura calabrese, era stata arrestata nel marzo 2018 e dopo un periodo in carcere, a marzo del 2019 era stata scarcerata e sottoposta agli arresti domiciliari in un’abitazione fuori dalla Calabria, di proprietà della sorella. A Giussano. Proprio qui, infatti era stata trasferita, a casa dei parenti, e arrestata. Ora si trova presso la Casa Circondariale di San Vittore.
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