Il Covid e la fede

Niente Messe coi fedeli, il Popolo della famiglia contesta Conte

"La libertà religiosa è stata di nuovo calpestata, pronti alla mobilitazione nazionale contro questo sopruso".

Niente Messe coi fedeli, il Popolo della famiglia contesta Conte
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Niente Messe coi fedeli, il Popolo della famiglia contesta. Appena il Premier Conte ha spento i microfoni dopo aver annunciato le ultime novità in diretta tv, Mario Adinolfi e i suoi si sono fatti sentire.

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Il Popolo della Famiglia Lombardia attraverso il presidente nazionale Mario Adinolfi,  contesta la decisione annunciata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di non consentire le cerimonie religiose nelle chiese: “Conte annuncia la riapertura di tutto, assegna una data a ogni attività, persino per i centri massaggi". Niente invece per le Messe, solo la possibilità, al massimo per 15 parenti, di partecipare ai funerali.

"Calpestata la libertà religiosa"

Il Popolo della Famiglia Lombardia sottolinea quindi come “la libertà religiosa sia ancora del tutto calpestata. Funerali, all’aperto, con massimo quindici persone. Niente messe, chiusura sine die, non viene indicata neanche un'ipotesi di data per la riapertura”.

Prosegue la nota dei circoli PdF Lombardia “crediamo che questa sia una plateale offesa al limite dell’oltraggio per milioni di credenti. Il Popolo della Famiglia è pronto a una mobilitazione nazionale che risponda a questo sopruso che ha precedenti solo negli Stati totalitari o massonici”.

Il Popolo della famiglia, ricordiamo, solo pochi giorni fa aveva richiesto a gran voce che nelle nuove disposizioni fosse concesso ai fedeli di partecipare alle Messe. Un appello inascoltato.

(Nella foto la chiesa di Cornate con i fedeli presenti soltanto in fotografia)

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