Tribunale del Riesame

Niente sgombero: il Boccaccio resta invia Timavo

Non verranno messi i sigilli all'area di proprietà privata occupata dagli antagonisti

Niente sgombero: il Boccaccio resta invia Timavo
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No al sequestro preventivo dell’area del Boccaccio.

Niente sgombero

La decisione del tribunale del Riesame conferma il provvedimento del gip, che aveva negato alla procura l’autorizzazione a mettere i sigilli nell’ex deposito di via Timavo, a Monza, occupato dagli antagonisti della Fabbrica occupata autogestita, a seguito dell’ultimo sgombero dal vicino campo sportivo di via Rosmini, a luglio 2021.

La decisione del Riesame

I magistrati del Riesame (con presidente il giudice Elena Sechi), ai quali si era rivolta la procura con un atto d'appello contro il diniego espresso dal gip Silvia Pansini, hanno sciolto la riserva.

Il provvedimento

Nel provvedimento, i magistrati avrebbero ritenuto pacificamente sussistente il reato di ipotizzato dagli inquirenti di occupazione abusiva, ma non il cosiddetto "periculum in mora”, in questo caso rappresentato dall’eventuale pericolo di deterioramento dello stabile industriale abbandonato (i pm ipotizzano anche il furto di energia elettrica), ritenendo il sequestro preventivo chiesto dai pm come uno strumento non adeguato alla tutela del bene stesso.

Una vittoria per il Boccaccio

Su questa e altre argomentazioni, hanno dunque bocciato l’appello della procura, consegnando di fatto una vittoria a palazzo di giustizia per gli attivisti del Boccaccio, che su questa vicenda hanno convocato un’assemblea ad hoc nella serata di martedì scorso.

Gli occupanti in un'area privata

Resta dunque sul tavolo dei responsabili dell’ordine pubblico (e non, al momento, della magistratura), la questione della presenza degli occupanti di via Timavo, in un complesso interessato da futuri progetti edilizi. L’introduzione imminente della cosiddetta norma antirave, a questo punto, sicuramente potrebbe riverberare i suoi effetti anche sulle vicende della Foa Boccaccio, specialmente in occasione degli eventi musicali che spesso vengono organizzati presso il centro autogestito, e che altrettanto di frequente sono accompagnati dalle proteste dei residenti della zona per i rumori fino a notte inoltrata.

Le azioni degli antagonisti

Il Boccaccio, a Monza, rappresenta ormai una realtà quasi ventennale. Nel 2003, infatti, avvenne la prima occupazione presso l’ex tintoria industriale di via Boccaccio, di fronte all’ingresso del parco della Madonna delle Grazie.

Nei giorni scorsi, gli attivisti, in alcuni post riportati sui social, non le hanno mandate a dire anche all’attuale amministrazione di centrosinistra, accusandola di continuità con le "politiche repressive e securitarie” della precedente giunta di colore opposto. Lamentano in particolare "i continui posti di blocco allestiti nei pressi del Boccaccio", durante le serate in cui si tengono gli eventi pubblici da loro organizzati.

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