L'appello di un padre

"Non lasciamo indietro Carlo e i bambini con disabilità"

Il piccolo vive a Besana con la famiglia. Il padre ha aperto una petizione su Change.org che due giorni ha raccolto oltre 2mila adesioni.

"Non lasciamo indietro Carlo e i bambini con disabilità"
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"Non lasciamo indietro Carlo e i bambini con disabilità". Il piccolo, che vive con la famiglia a Besana, ha ripreso la scuola senza insegnante di sostegno, come molti altri.

Il suo papà, per far emergere ancora di più questa problematica, ha aperto una petizione sulla piattaforma Change.org, destinata al premier Giuseppe Conte e alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.  In due giorni ha raccolto oltre 2mila adesioni.

«Domani mattina nella nostra scuola elementare – ha scritto papà Sergio Torriani domenica 13 settembre, poche ore prima del suono della prima campanella – si violerà la Costituzione italiana. Carlo, con la sindrome di Down e il diabete, avrà il suo secondo “primo giorno di scuola”, visto che entrerà in classe in seconda elementare dopo 9 mesi a casa, per via del Covid-19. Avrebbe bisogno di certezze e di serenità per ripartire. Ma ancora quest’anno inizierà la scuola senza un insegnante di sostegno. E quando arriverà, salvo coincidenze particolari, sarà un nuovo insegnante di sostegno». Un incipit chiaro e inequivocabile, che successivamente si articola in una serie di considerazioni.

«Questo comporta che:

  1. L’insegnante che deve aiutare Carlo a inserirsi nella classe non potrà fare il suo lavoro il primo giorno di scuola, quando Carlo entra in classe.
  2. Che chi arriva dovrà essere informato sulla complicata gestione della glicemia di un bambino diabetico, e gli unici che possono fare questo sono i genitori, se non si dà continuità.
  3. L’insegnante che arriverà dovrà entrare in una classe che lavora, e in cui tutta la programmazione è già stata fatta, soprattutto in queste condizioni complicate associate al Covid.
  4. Domani verrà violata la Costituzione, che non consentirà a mio figlio pari accesso alla istruzione, perché quanto scritto prima fa in modo che lui potrà avere una figura operativa non prima di Natale. “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (articolo 3 della Costituzione).
  5. Questo significa sprecare 3 mesi preziosissimi per la costruzione di un percorso di autonomia per Carlo, che in prospettiva potrebbe essere autonomo, ma se lo abbandoniamo a se stesso rischia di perdere questa opportunità».

Una situazione evidentemente difficile, che fa perdere tempo prezioso e decisivo a Carlo e ai (tanti) come lui che hanno semplicemente bisogno di una mano, perché l’affetto se lo sanno guadagnare con quell’esuberanza cui non si può restare indifferenti.

«Come Carlo – aggiunge papà Sergio – ci sono bambini, ragazzi, giovani in ogni ordine di scuola a cui viene negato il diritto a un pieno sviluppo, a una autonomia. Domani bambini con sordità bilaterale affronteranno la classe (tutti con la mascherina, che non consente la lettura labiale) senza sostegno, bimbi autistici si dovranno confrontare con novità incredibili, tutto da soli, senza che né loro né la loro classe abbiano un sostegno adeguato. Alcuni genitori negli anni scorsi per via della cronica mancanza delle nomine e per i ritardi di assegnazione hanno fatto cause contro lo Stato e le hanno vinte tutte: la Costituzione è chiara. Ma nonostante questo si continua a negare un semplice diritto fondamentale. Chiediamo al Governo di verificare immediatamente la situazione e chiedere scusa ai ragazzi, alle famiglie e ai compagni di classe per questo diritto negato; di cancellare quella norma assurda che proviene dalla riforma Gelmini per cui si assegnano cattedre di diritto solo per metà delle esigenze espresse, come se si possa decidere chi deve rimanere senza sostegno; di nominare un commissario per l’inclusione che in tre mesi deve identificare i processi per assegnare gli insegnanti di sostegno almeno da giugno, così che possano essere formati e possano programmare per tempo, di procedere con una selezione adeguata agli insegnanti di sostegno, e una loro valorizzazione. Cosi che questa vergogna finisca».

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