Non pagava il pedaggio, condannato a 8 mesi

Nei guai un imprenditore che aveva "evaso" 15.000 euro.

Non pagava il pedaggio, condannato a 8 mesi
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Non pagava il pedaggio al casello, condannato a 8 mesi. Nei guai un imprenditore bergamasco che aveva "evaso" 15.000 euro.

 

Non pagava il pedaggio al casello, condannato a 8 mesi

Otto mesi di reclusione per un sessantenne imprenditore bergamasco, amministratore di un'importante azienda di autotrasporti, accusato per oltre 15.000 euro di pedaggi autostradali non pagati lungo l'A4, tra Agrate Brianza e Seriate, dai propri autisti.

L'imputato, in Tribunale a Monza la scorsa settimana, doveva rispondere davanti al giudice Giovanni Gerosa  di insolvenza fraudolenta. La richiesta di condanna era stata di 10 mesi, ma il giudice nella sua sentenza l'ha lievemente ridotta portandola a otto mesi.

Nelle ultime udienze avevano riferito in aula anche i testi della difesa, gli autisti della ditta di autotrasporti. "Guidavo più veicoli, in particolare da Bergamo verso la Francia. Arrivavamo al Telepass, la sbarra non si alzava e chiedevamo la ricevuta per il mancato pagamento. Presentavamo lo scontrino del mancato pagamento in ufficio, poi non sapevo se c'era una regolarizzazione dei pagamenti da parte del titolare. Il Telepass non funzionava per mancanza di copertura finanziaria, o quantomeno così avevo sentito, ma non ne avevo certezza. Ma è quello che si diceva".

La difesa aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato. "Il dolo del reato - aveva spiegato il legale - non è concretizzato. Non è provata oltre ogni ragionevole dubbio la volontà di non assolvere l'obbligazione contratta di pagamento. Escludo la sussistenza dell'elemento soggettivo".

Secondo la ricostruzione della Pubblica accusa, diversi autotrasportatori che lavorano per l'azienda bergamasca avrebbero attraversato la barriera nord di Agrate, in particolare attraverso la corsia della Via Card, ma anche il Telepass, "saltando" il pedaggio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2013 e il 2014.

La Procura di Monza ha contestato all'imprenditore, in quanto amministratore della ditta, consistenti mancati pagamenti per pedaggi mai saldati. Il meccanismo di insolvenza si era ripetuto un numero enorme di volte, tanto da contrarre un debito superiore ai 15.000 euro. Il giudice Gerosa ha accolto la linea della Pubblica accusa, respingendo quella difensiva.

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