Emergenza casa

Novanta alloggi popolari sbloccati a disposizione

Si può presentare domanda dal 1 marzo al 30 aprile. Alloggi su Monza, Villasanta e Brugherio

Novanta alloggi popolari sbloccati a disposizione
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Saranno quasi novanta, 89 per la precisione, gli alloggi che saranno messi sul mercato con il bando il bando per l’assegnazione degli alloggi dei Servizi Abitativi Pubblici  (ex Edilizia Residenziale Pubblica) che sarà pubblicato il prossimo 1 marzo 2021.

Non solo a Monza

Le unità abitative sono così suddivise: 39 nel Comune di Monza, 4 nel Comune di Villasanta e 46 di proprietà di «Aler» («Azienda Lombarda per l'Edilizia Residenziale») Monza e Brianza. Le abitazioni sono disponibili nell’Ambito Territoriale composto dal Comune di Monza (capofila) e dai Comuni di Brugherio e di Villasanta. La domanda deve essere presentata per appartamenti situati nel Comune di residenza del richiedente o nel Comune in cui lo stesso lavora. La richiesta deve essere fatta rispetto a unità abitative «adeguate», cioè una superficie utile in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare. Tanto per fare un esempio da 28 mq. per un solo componente a 78 mq. e più per sei componenti. Nella domanda possono essere indicate sino ad un massimo di cinque unità abitative. In caso di indicazione di due o più unità abitative, deve essere riportato anche il relativo ordine di preferenza.

Presidio sulla casa

«Con questo bando - commentano il sindaco Dario Allevi e l’Assessore alle Politiche Sociali Désirée Merlini - cerchiamo di affrontare e risolvere le situazioni più difficili, con un’attenzione particolare alle categorie più fragili: anziani, disabili, famiglie di nuova formazione, genitori separati o divorziati. Persone che non riescono più a sostenere le richieste di affitto del mercato privato. Sull’emergenza abitativa è necessario un presidio forte da parte delle amministrazioni pubbliche, soprattutto in questi momenti di difficoltà economiche diffuse. Con questo strumento saremo in grado di dare una risposta concreta a differenti situazioni di oggettiva criticità».

I requisiti

Per accedere al bando è necessario avere, alla data di presentazione della domanda, la residenza in Lombardia o svolgere un’attività lavorativa nel territorio della Regione. Il reddito «Isee» («Indicatore della Situazione Economica Equivalente») non deve essere superiore a 16 mila euro e il patrimonio, immobiliare e mobiliare, deve essere compreso tra 22 mila euro (per i nuclei familiari composti da una sola persona) e 32mila euro (per i nuclei familiari fino a sei persone). Tra gli altri requisiti: assenza di diritti di proprietà su beni immobili adeguati alle esigenze del nucleo familiare in Italia o all’estero; assenza di precedenti assegnazioni di alloggi sociali; assenza di dichiarazione di decadenza dall’assegnazione di alloggi pubblici per morosità colpevole, in relazione al pagamento del canone di locazione o al rimborso delle spese; assenza di eventi di occupazione abusiva di alloggio; assenza di precedente assegnazione, in proprietà, di alloggio realizzato con contributo pubblico o finanziamento agevolato in qualunque forma, concesso dallo Stato, dalla Regione, dagli enti territoriali o da altri enti pubblici.

Come fare domanda

La domanda può essere presentata solo digitalmente attraverso il sito di Regione Lombardia entro il 30 aprile (www.siage.regione.lombardia.it). A chi non ha disponibilità di dotazioni informatiche l’«Ufficio Alloggi e Agenzia per l’Abitare» mette a disposizione una postazione in via Guarenti, 2 il mercoledì e il venerdì dalle 9 alle 13 (su appuntamento chiamando lo 039/28328.42 – 36). Dopo essersi registrati la piattaforma informatica regionale propone l’elenco delle unità abitative disponibili, «adeguate» alle caratteristiche del proprio nucleo familiare. Nella domanda possono essere indicate fino ad un massimo di cinque unità abitative, anche appartenenti a diversi enti proprietari, «adeguate» alla composizione del nucleo familiare del richiedente. Dopo aver inserito la domanda, il sistema attribuisce un protocollo elettronico con l’indicazione del punteggio conseguito, cioè l’«ISBAR» («Indicatore della situazione di bisogno abitativo regionale») definito da alcuni parametri (condizioni abitative, familiari ed economiche, durata del periodo di residenza nella regione e nel comune dove si trova l’alloggio da assegnare).

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