Obesità: lombardi sempre più pigri e poco attenti alla bilancia - DATI
I dati sono stati pubblicati da Coldiretti Lombardia in occasione della Giornata contro l'obesità
Problemi di obesità per 4 adulti su 10 ma il fenomeno è in calo tra i più giovani
Allarme obesità in Lombardia
Più di 4 adulti su 10 in Lombardia hanno problemi con la bilancia e, tra questi, 837mila sono obesi, 100mila in più rispetto al 2015. I dati sono stati pubblicati da Coldiretti Lombardia in occasione della Giornata contro l'obesità.
In calo tra i più giovani
E mentre fra gli adulti il fenomeno sta aumentando, tra i ragazzi l'obesità è in calo.
“I dati – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – ci dicono che la nostra campagna di educazione alimentare in collaborazione con le scuole e le fattorie didattiche, sta dando i suoi frutti. Proprio fra i giovani dai 6 ai 17 anni si registra una diminuzione dei casi di obesità e sovrappeso, scesi da 229mila a 212mila con un’incidenza passata dal 20,2 per cento al 18,6 per cento del totale dei ragazzi”.
L’obiettivo delle attività che stiamo svolgendo in questi anni – afferma la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli, ispirati ai principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, fermando il consumo del cibo spazzatura".
A preoccupare inoltre è l'assenza, nei piatti di bambini e ragazzi, di frutta e verdura: il 20% dei genitori infatti dichiara che i propri figli non mangiano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% beve ogni giorno bevande zuccherate o gassate.
Problemi con l'attività fisica
Problemi con la bilancia ma anche con l'attività fisica. In Lombardia – fa sapere Coldiretti – quasi 3 milioni di persone non si impegnano in alcuna attività fisica o sportiva. Il resto della popolazione invece si dedica a una qualche forma di movimento, in modo più o meno costante.
Ecco pronto quindi qualche suggerimento. Ad esempio per gli over 60 è utile fare l’orto, zappare e seminare la terra: l'attività infatti riduce di quasi un terzo il rischio di morte, diminuendo del 27% la probabilità di incorrere in attacchi cardiaci o ictus.