Offese sessiste ad Emanuela Beacco, caso chiuso
La vicenda risale al 2014, durante la campagna elettorale. Beacco aveva querelato una candidata del Pd
Offese sessiste ad Emanuela Beacco, caso chiuso.
La vicenda
Offese sessiste ad Emanuela Beacco, caso chiuso. Finisce con una lettera di scusa e un risarcimento di 1000 euro la vicenda che ha visto coinvolta la consigliera comunale di minoranza Emanuela Beacco, offesa e diffamata pubblicamente attraverso dei post dall'allora candidata Paola Fatrizio, che era in una lista in appoggio al PD, la lista "Servire Giussano". I fatti risalgono al periodo dell'ultima campagna elettorale, nel 2014. Beacco era stata pesantemente apostrofata come "vacca" e con altri commenti poco eleganti di forte connotazione sessista. A seguito di ciò, la consigliera, aveva quindi presentato querela per diffamazione a mezzo stampa.
L'epilogo
A distanza di due anni, la delicata questione si è finalmente chiusa. L'avvocato di Beacco, Alessandro Meregalli, ha rimesso la querela chiedendo una lettera di scusa che la candidata della lista "Servire Giussano", di sostegno alla candidatura di Matteo Riva, ha inviato di recente a Beacco e il risarcimento di 1000 euro. Erano stati anche richiesti dal legale della consigliera Beacco i nomi di quelli che lei considera i " mandanti politici" dietro i quali, sempre secondo lei, era partita tutta questa campagna diffamatoria nei suoi confronti, nomi però mai fatti, ma forse intuibili. Nella lettera di scusa di Fatrizio però si fa esplicito riferimento ad un forte "livore da parte degli esponenti di vertice del Pd" verso Beacco, ma non compare nessun nome.
Il risarcimento in beneficenza
Questa mattina, a chiusura di questo brutto episodio, Beacco ha indetto una conferenza stampa, per spiegare tutta la vicenda e per consegnare ufficialmente l'assegno di 1000 euro, frutto del risarcimento, all'associazione "Con Noi" di cui è socia e membro del cda, nonchè - in passato - volontaria. I 1000 euro saranno devoluti al servizio "Mamma bambino" che si occupa di tutelare e assistere donne maltrattate e in condizioni di disagio.
"Tutta questa veemenza verbale nasconde una mancanza di contenuti politici. E questo è triste", ha commentato la Beacco.