Omicidio di San Rocco: i giovani killer condannati a 12 anni

Condanna confermata, anche se leggermente diminuita con il riconoscimento delle attenuanti generiche, per i due giovani di San Rocco, Monza, responsabili dell’omicidio di Cristian Sebastiano, ammazzato il 29 novembre 2020, quando i due imputati avevano 14 e 15 anni.

Condanna in Appello bis

Dopo una battaglia legale a colpi di perizie psichiatriche contrapposte, e vari colpi di scena. Il processo di appello bis ha decretato la condanna a 12 anni e 10 mesi, dai 15 stabiliti in precedenza. I periti nominati dal tribunale di Milano hanno concluso infatti per la piena capacità di intendere dei ragazzi al momento del brutale assassinio di Cristian Sebastiano, ammazzato sotto i portici delle case popolari di via Fiume a San Rocco, con una trentina di coltellate.

L'omicidio

L’uomo, 42 anni, aveva un appuntamento con i due ragazzi per una cessione di cocaina. Venne però aggredito a morte e rapinato della droga che aveva in tasca. Il giorno dopo vennero arrestati gli assassini. Poi è arrivata una condanna a 15 anni in primo grado, la conferma in Appello, nonostante una perizia (chiesta dalle difese) che concludeva per la loro scemata capacità mentale E infine l’annullamento, alla luce di quest’ultima circostanza, della Cassazione, che ha rinviato gli atti per il nuovo processo concluso martedì 12 marzo.

La perizia

L’accertamento clinico disposto dalla Corte ha stabilito che nei due giovani non sussiste “immaturità giuridica”. E né vi è “compromissione rispetto alla capacità di intendere e volere", e neanche “una cronica intossicazione di sostanze”, come invece sostengono sin dall’inizio le difese. Entrambi (che hanno sempre detto che erano usciti con l’intenzione di rapinare la vittima e non di ucciderla, anche se il tribunale ha riconosciuto la premeditazione) “sarebbero stati in grado di cogliere il disvalore delle loro azioni”.