L'episodio

Operai eroi rianimano il collega colto da attacco cardiaco

Il provvidenziale intervento dei lavoratori della Fedrigoni-Ritrama di Caponago, ha permesso di salvare il collega, trasferito poi in elicottero all'ospedale San Gerardo di Monza

Operai eroi rianimano il collega colto da attacco cardiaco

Prontezza di riflessi, mente lucida e calma, ma soprattutto sapere esattamente cosa fare e come farlo. Certi potrebbero anche parlare di miracolo, ma in questo caso è stato un vero e proprio lavoro di squadra, preciso e ragionato che ha permesso di ottenere esattamente quello che le persone intervenute speravano: salvare la vita al loro collega.

Operai eroi rianimano il collega colto da attacco cardiaco

Nella mattinata di lunedì 27 ottobre, intorno alle ore 11, un improvviso arresto cardiaco ha colpito un dipendente della Fedrigoni-Ritrama di Caponago, azienda specializzata nella produzione di materiali e prodotti autoadesivi per aziende. Il dramma si è consumato in pochi secondi, ma grazie alla prontezza e al sangue freddo dei colleghi, l’uomo è oggi vivo e in via di ripresa.

«Lo avevo incrociato appena mezz’ora prima in corridoio – racconta Vincenzo Santarpia, uno dei quattro colleghi intervenuti – stava benissimo e non aveva dato alcun segno di malore. Poi, all’improvviso, abbiamo sentito un rumore, un tonfo sordo, provenire dall’ufficio accanto e un collega ha urlato chiedendo aiuto. Sono corso subito fuori e l’ho visto steso a terra, privo di sensi».

Da lì è iniziata una corsa contro il tempo.

«L’ho girato, ho controllato che la lingua non ostruisse le vie respiratorie e ho verificato se respirava: niente battito, niente respiro. Ho chiesto di portarmi subito il Dae (defibrillatore elettronico) e ho iniziato il massaggio cardiaco», continua Santarpia.

Il lavoro di squadra

Nel frattempo il capoturno, Maurizio Abruzzo, ha recuperato il defibrillatore e ha applicato i primi elettrodi, erogando tre scariche. Altri colleghi hanno invece lanciato l’allarme con la chiamata ai soccorsi. Nel dettaglio Claudio Scaccabarozzi, si è occupato di dare tutte le indicazioni affinché le vie di fuga fossero libere per velocizzare l’intervento dei soccorsi, bloccando anche l’ingresso di camion all’interno dell’azienda. Alessandro Roccia, invece è rimasto tutto il tempo al telefono con i soccorritori e i medici, che davano indicazioni su cosa fare e guidando i colleghi.

«È stato un lavoro di squadra – sottolinea Vincenzo – ognuno ha fatto la sua parte con calma e lucidità. Io ho continuato con il massaggio fino all’arrivo dei medici».

Il collega è stato poi trasportato in elicottero all’ospedale San Gerardo di Monza, dove è stato tenuto in coma farmacologico per 24 ore.

«Il giorno dopo i medici hanno provveduto a svegliarlo dal coma e lì abbiamo tirato finalmente un sospiro di sollievo, perchè ci è stato detto che fortunatamente non aveva riportato danni neurologici. È stato un sollievo immenso. Solo allora la felicità ha preso il posto della paura».

L’importanza della formazione

Un intervento dunque tempestivo e decisivo, che, come sottolineato proprio da Santarpia, è stato possibile grazie alla formazione:

«Dobbiamo assolutamente ringraziare l’azienda. Alla Fedrigoni-Ritrama ci hanno sempre fatto frequentare corsi di primo soccorso, con esercitazioni pratiche sui manichini. Quelle lezioni mi hanno dato la sicurezza necessaria per agire. Sapere cosa fare nei primi minuti può infatti fare la differenza tra la vita e la morte».

Oggi il collega colto da attacco cardiaco è ancora ricoverato per accertamenti nel nosocomio monzese, ma sta bene.

«Siamo tutti felici e orgogliosi – conclude Vincenzo –. È stato un momento intenso e pieno di paura, ma ci ha ricordato quanto conti essere preparati e collaborare. Anche gli stessi soccorritori intervenuti ci hanno fatto i complimenti per come abbiamo agito. Ora aspettiamo che il nostro collega venga dimesso e che ritorni al lavoro per abbracciarlo e festeggiare insieme».