Lissone

Ospita un’amica... ma fa l’escort

Blitz dei Carabinieri: la donna in un appartamento in via Tito Speri dove viveva anche il compagno.

Ospita un’amica... ma fa l’escort
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Si erano piazzati a casa di un amico che, ignaro di tutto, non sapeva della reale occupazione della donna cui dava ospitalità. Mercoledì della scorsa settimana i Carabinieri del Comando di via 25 Aprile hanno confermato un foglio di via a carico di una donna di 39 anni e del compagno di 37, entrambi italiani e originari della Campania, dopo aver scoperto che la donna si prostituiva e riceveva i suoi clienti proprio nell’appartamento di Lissone. Il blitz è scattato anche a seguito della chiusura del cerchio attorno alla coppia che era domiciliata in un appartamento in via Tito Speri, nella zona residenziale del rione Vialort.

Ospita un’amica... ma fa l’escort

La donna e il compagno erano ospitati nell’abitazione di un terzo uomo, 34 anni e risultato poi completamente estraneo ai fatti.
Quest’ultimo, infatti, pare proprio che - dopo un sapiente raggiro - non fosse a conoscenza del fatto che la 39enne riceveva i suoi clienti che si procacciava anche attraverso annunci su siti internet specializzati nell’organizzazione degli incontri.
Una vicenda che si è poi conclusa mercoledì mattina con l’operazione dei militari dell’Arma che, proprio ricostruendo le tracce e i vari annunci, sono risaliti all’appartamento nel quale la donna e il suo complice (pregiudicato e con precedenti) vivevano ospitati dal lissonese.
Secondo la ricostruzione, infatti, pare che l’attività della 39enne sia iniziata poco prima di Natale.
Il proprietario di casa sarebbe stato raggirato e circuito dalla donna e, in seguito, potrebbe anche essere stato vittima di ripetute violenze verbali. Nel box di pertinenza dell’abitazione sarebbe stata ritrovata anche una brandina mentre nell’alloggio erano presenti numerosi «giochi erotici».
Entrambi, infatti, dopo essere stati scoperti si sono beccati un foglio di via obbligatorio dal Comune di Lissone e sono quindi stati intimati di allontanarsi dalla città. Per il compagno di 37 anni, invece, si potrebbe configurare una denuncia per favoreggiamento della prostituzione.
Nessuna ripercussione, invece, per il 34enne proprietario dell’alloggio che è stato confermato essere completamente estraneo all’intera vicenda.

Non solo prostitute

L’ultimo blitz dei Carabinieri in questo caso legato al contrasto dell’immigrazione clandestina, in ordine di tempo, risale all’aprile del 2018.
Sempre i militari di via 25 Aprile in quell’occasione avevano fatto scattare i sigilli nei confronti di un centro massaggi cinese di via San Francesco. Nei guai ci era finita sia la titolare, 50enne di origini cinesi, che una donna 35enne che operava nel centro massaggi senza regolare contratto di lavoro e che non era nemmeno in regola con i documenti per il soggiorno in Italia.
Nel 2016, invece, la Polizia locale (all’epoca guidata dal comandante Ferdinando Longobardo) insieme agli agenti della Questura di Monza avevano salvato una donna vittima di violenza e poi costretta a prostituirsi dalla sua «protettrice» in un locale di via Gramsci a due passi dal Comando e dal Comune.

Nel dicembre dello stesso anno i militari dell’Arma avevano beccato anche due nigeriane prostituirsi lungo via Catalani, nel rione Bareggia. Le donne, che all’epoca avevano 24 e 25 anni e residenti a Desio, erano state fotosegnalate dall’Ufficio immigrazione della Polizia di Stato prima di vedersi convalidare un foglio di via dal territorio comunale per tre anni.

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