Padre e figlio condannati per bancarotta fraudolenta
I commercialisti monzesi erano finiti nei guai lo scorso anno
Padre e figlio condannati in primo grado per bancarotta fraudolenta. Commercialisti ed ex curatori fallimentare in Tribunale a Monza sono comparsi ieri, martedì 5 marzo, davanti ai giudici del Tribunale monzese.
Padre e figlio colpevoli
Ieri mattina sono stati condannati dai giudici del Tribunale di Monza, dove erano comparsi per rispondere del reato di bancarotta fraudolenta. I due erano stati arrestati circa un anno fa insieme a tre imprenditori (padre e due figli) che hanno patteggiato la pena mentre l'amministratore di diritto della società coinvolta, con il rito abbreviato si è visto comminare una pena (sospesa) di un anno e otto mesi.
Per il figlio la pena più severa, ben tre anni e quattro mesi (è stato condannato anche per il reato di abuso d'ufficio), mentre il padre dovrà scontare due anni e sei mesi. Condanne leggermente superiori a quelle chieste dal pubblico ministero quelle che sono state comminate dal giudice Federica Centonze.
L'indagine della Finanza
L'indagine della Finanza si è conclusa circa un anno fa; aveva preso avvio dal fallimento di un'azienda (dichiarato nel 2016) di cui il figlio era curatore. Le Fiamme gialle avevano registrato anomalie nei pagamenti e accusato i due di aver collaborato con gli imprenditori finiti nei guai a "svuotare" due rami della società in crisi, costituendone un'altra appositamente. Società della quale padre e figlio detenevano il 95% delle quote.