Falso volantino consente il parcheggio, la denuncia del Parco della Valle del Lambro
L’atto falsificato, rispetto all’originale, presenta oltre a una differente formattazione del testo e l’utilizzo per la stampa del colore rosso, diverse incongruenze formali.
Parco della Valle del Lambro denuncia un falso volantino
L'azione del Parco della Valle del Lambro sul caso del Lido di Montorfano
Settimane e settimane di lavoro, di posa di divieti, di sensibilizzazione della cittadinanza a non parcheggiare nell'area adiacente al Lido di Montorfano. Un'attività fortemente voluta dall'Ente Parco Regionale della Valle del Lambro (che ha sede a Triuggio) e che nel weekend del 24 e 25 giugno ha subito un arresto improvviso.
Il volantino distribuito a fine giugno
Le guardie Ecologiche Volontarie che da settimane presidiavano la zona, proprio quel fine settimana, si sono trovate davanti ad una circostanza unica nel suo genere: un parcheggio pieno di macchine e i bagnanti che preoccupati, per la possibilità di essere sanzionati, mostravano loro un volantino distribuito poco prima da ognoti che poteva ingenerare l’erronea possibilità di utilizzo dell’area a parcheggio.
Nulla di più falso. Il volantino contraffatto in sostanza riproduceva la copia di un presunto atto amministrativo redatto su carta intestata dell’Ente Riserva Naturale Lago di Montorfano. Corredato da un numero di protocollo interno con la dicitura «estratto», era datato e apparentemente sottoscritto dal Direttore dell’Ente Dott. Bernardino Farchi e con tanto di timbro el Parco Regionale della Valle del Lambro.
E' scattata la denuncia
Immediata è scattata la denuncia da Parte del Parco alla Procura delle Repubblica del Tribunale di Como per falsità materiale, falsità ideologica, contraffazione di sigilli, interruzione di pubblico servizio, violenza e minaccia pubblico ufficiale.
La falsificazione
L’atto falsificato, rispetto all’originale, presenta, oltre a una differente formattazione del testo e l’utilizzo per la stampa del colore rosso, diverse incongruenze formali. Tra le principali il numero di protocollo, i destinatari, la riproduzione del timbro dell’Ente Regionale e della firma del Direttore, che sarebbero stati stampati attraverso un collage di immagini. Per quanto riguarda in contenuto, il testo del documento ha subito diversi tagli, e solo alcuni contraddistinti dalla dicitura omissis. Omissioni non casuali che hanno avuto lo scopo di modificare in modo sostanziale il significato reale dell’atto amministrativo originario.
Le dichiarazioni del presidente del Parco
«Le ultime vicende che hanno interessato la Riserva di Montorfano e che abbiamo formalizzato nella denuncia, sono di una gravità estrema - ha commentato l'Avvocato Eleonora Frigerio, presidente del Parco Valle lambro. E’ inconcepibile che un atto di un Ente pubblico venga riprodotto per essere falsificato. Ancora più pericoloso e inaccettabile che lo stesso documento venga volontariamente modificato ad hoc per stravolgerne il significato e che venga distribuito, come mezzo per ingenerare confusione e non far rispettare le norme in vigore. Sulla vicenda esprimo un giudizio molto duro - ha proseguito sono profondamente gravi i fatti che sono accaduti nell’ultimo fine settimana di giugno. Comportamenti sui quali non abbiamo potuto soprassedere, tanto da doverci rivolgere alla Magistratura».