Vimercate

Parla il titolare del "Bar del Centro" dopo la chiusura (per 30 giorni) disposta dal Questore: "Noi vittime"

Simone Fabbriconi, titolare del locale non ha escluso un ricorso al Tar. "Al posto di aiutarci hanno voluto punirmi senza un valido motivo"

Parla il titolare del "Bar del Centro" dopo la chiusura (per 30 giorni) disposta dal Questore: "Noi vittime"
Pubblicato:

«Da vittime a colpevoli e condannati, al posto di aiutarci hanno voluto punirmi senza un valido motivo».

Non ha usato mezze misure Simone Fabbriconi, titolare del bar del Centro, raggiunto telefonicamente dalla redazione nei giorni scorsi per raccogliere la sua versione dei fatti dopo che lo scorso 10 agosto al suo locale sono stati apposti i sigilli per un mese, fino al prossimo 10 settembre, su disposizione del Questore (QUI LA NOTIZIA).

Parla il titolare del "Bar del Centro" dopo la chiusura (per 30 giorni) disposta dal Questore: "Noi vittime"

Rabbia e delusione i sentimenti che albergano nel cuore e nella mente del titolare.

«Inutile negarlo c’è tanta amarezza perché siamo stati trattati peggio dei delinquenti - ha sottolineato il commerciante - Stiamo parlando di una attività storica, aperta dai miei genitori 30 anni fa che viene infangata in questo modo. Ho un mutuo da pagare, una famiglia da portare avanti e abbiamo sempre lavorato in maniera onesta. Ora mi trovo costretto a non poter lavorare per 30 giorni. Addirittura quest’estate non avevo nemmeno programmato la chiusura per ferie perché volevamo lavorare e poi ci siamo ritrovati questa sorpresa. Io e i miei collaboratori e dipendenti siamo grandi lavoratori, sempre presenti e attenti nel controllare la clientela. Non ci sono mai stati episodi eclatanti e quello che mi delude molto è il fatto che noi stessi, in passato avevamo avvisato noi le forze dell’ordine per evitare che situazioni critiche potessero degenerare: in particolare ricordo due persone stavano bisticciando e non riuscivamo a riportare la calma e una persone che era arrivata nel locale già ubriaca. Da qui a passare a locale malavitoso e peggiore in assoluto ce ne vuole».

"Una grave perdita economica"

Pesante anche il danno economico.

«Chiudere trenta giorni vuol dire avere una grave perdita economica - ha continuato Fabbriconi - Quando le forze dell’ordine sono arrivate nel bar ho avuto a disposizione una manciata di minuti per abbassare le saracinesche, senza contare che la mia è anche una ricevitoria per Lotto e SuperEnalotto. Ho avuto solo il tempo di buttare la spazzatura ma non di spegnere i frigoriferi e di sistemare la merce appena arrivata. La mia intenzione era quella di proporre ricorso al Tar ma il problema è che la chiusura è scattata nella settimana di Ferragosto, con i miei avvocati in ferie. Forse hanno deciso di chiudere la mia attività il 10 agosto proprio per non darmi il tempo di presentare appello. Forse diamo fastidio a qualcuno, non so più cosa pensare. La mattina della chiusura ci siamo anche rivolti al Comune. Ho parlato con il sindaco Francesco Cereda che, però, non ha potuto fare molto. Ovviamente gli ho fatto presente che non siamo spacciatori o gente malavitosa come qualcuno vuole farci passare».

Seguici sui nostri canali
Necrologie