Un dato impressionante. Ben 435 pazienti lissonesi (il dato è del 2017), affetti da patologie psichiatriche, costretti a una trasferta da Lissone a Carate Brianza.
Questo è il dato allarmante scaturito dalla chiusura dell’ambulatorio del Centro psico-sociale di via Garibaldi (nell’immagine in copertina), trasferito a Carate nel 2010. A fare le spese di questa scelta sono, soprattutto, le famiglie.
Pazienti psichiatrici: un calvario lungo 8 anni
Ma oltre al danno, c’è anche la beffa. In città, e non è un mistero, lo spazio (nuovo di pacca) per il nuovo ambulatorio del Cps ci sarebbe. Si tratta del piano seminterrato della nuova palazzina dell’Ats in via Don Minzoni (nella foto a lato).

Una questione di personale pare sia stata all’origine della chiusura del servizio in città nel 2010.
Peccato però che al numero degli utenti lissonesi (435) vanno sommati anche i 111 di Biassono, i 74 di Macherio, i 65 di Sovico e i 70 di Vedano.
E il totale dei potenziali pazienti assistiti dall’ambulatorio lissonese (755) è di gran lunga superiore alla somma di quelli dei Comuni dell’hinterland caratese (619).
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