La vicenda

Pedala sulla bici elettrica senza patente... multa da 6mila euro

Il paradosso in corso Milano. Sulla questione l’intervento di Rossetti di Fiab Monza: «Scherziamo?»

Pedala sulla bici elettrica senza patente... multa da 6mila euro
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Quattro verbali e oltre 6mila euro di multa per aver creato una bicicletta elettrica fai da te che per i vigili è diventata… un motorino.

Multato sulla bici elettrica

Suona un po’ paradossale la vicenda capitata a un giovane monzese di origine bengalese di 25 anni che si è visto comminare qualche settimana fa in corso Milano a Monza dai vigili urbani ben quattro verbali con sanzioni che ammontano a circa 6120 euro. La vicenda è stata portata all’attenzione da Luciano Rossetti di Fiab Monza in Bici che ha attivato anche l’assessore Andreina Fumagalli e Ambrogio Moccia per cercare di andare a fondo.
«Sembra uno scherzo pensare che una persona possa prendere una multa del genere con una bicicletta elettrica», confida Rossetti.

luciano rossetti
«Questo ragazzo è un meccanico, ha preso un kit fai da te di quelli che si trovano e si è creato una bicicletta elettrica per gli spostamenti, trovo difficile credere che superi i 25 chilometri all’ora, eppure gli sono state contestate una serie di violazioni senza però il sequestro del mezzo. Il decreto è confuso, ma mi appello all’Amministrazione perché possa intervenire per chiarire la situazione e possa aiutare questo ragazzo che è ovvio che non può pagare una sanzione del genere da migliaia di euro. E’ così che incentiviamo gli spostamenti elettrici?».

La lunga sfilza di sanzioni

Nel dettaglio una delle sanzioni (datate 23 agosto) ammonta a 83 euro ed è stata comminata perché «il veicolo è stato modificato» e precisamente perché il conducente «circolava con un velocipede modificato in ciclomotore tramite l’installazione di motore elettrico senza fare uso di casco protettivo».
Un secondo verbale sempre della stessa data ammonta addirittura a 5100 euro (scontate a 3570 solo se il giovane ragazzo straniero fosse riuscito a pagare entro 5 giorni) dalla notifica.

In questo caso la violazione si riferisce al fatto che il conducente del «velocipede modificato da installazione di un motore elettrico azionava il meccanismo tramite manipola acceleratore senza avere la patente di guida per condurre i ciclomotori».

Un ulteriore verbale che tra l’altro avrebbe comportato anche il sequestro per confisca (che non è poi avvenuto) era stato poi comminato perché la bici elettrica che per gli agenti è diventata un ciclomotore a tutti gli effetti (perché «con propulsione indipendente dalla pedalata e comandato da un acceleratore») non aveva il certificato di circolazione. La sfilza però continua: c’è un altro verbale di contestazione da 866 euro perché il ragazzo «circolava con il velocipede modificato tramite l’installazione di un motorino elettrico con un pacco batterie senza avere la copertura assicurativa» (ridotto a 606 solo se avesse pagato entro 5 giorni).
E per finire c’è un ultimo verbale da 79 euro «perché il mezzo non era stato dotato di targa».

La replica del comando

Dal Comando fanno sapere che «se un velocipede viene trasformato in un ciclomotore a tutti gli effetti, questi deve soggiacere rigorosamente alla disciplina del codice della strada che prevede, tra le altre cose, la patente, l’assicurazione Rc, l’uso del casco, nonché la targa». Senza dimenticare che «gli importi delle sanzioni non li stabilisce l’agente, bensì il Codice della strada e, dunque, la legge».

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