Pedemontana, esposto alla Commissione europea

Noi per Cesano: "Questa opera faraonica si è già dimostrata insostenibile e devastante".

Pedemontana, esposto alla Commissione europea
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Pedemontana, esposto alla Commissione europea. Dalla Brianza un esposto all'Europa contro l'autostrada Pedemontana.

Pedemontana, esposto alla Commissione europea

Lo hanno presentato la scorsa estate – e l'hanno tenuto segreto fino a ora – l'associazione Noi per Cesano e i comitati cittadini Cives di Seveso, Desio e Bovisio, gli stessi che nel 2010 depositarono contro l'autostrada un ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio (tutt'ora pendente). Accolto positivamente, è stato giudicato meritevole di approfondimento. Nell'esposto, i promotori mettono nero su bianco le criticità di Pedemontana: ecologiche, ambientali, di trasporto, economiche e finanziarie.

Il lungo elenco di criticità

Altro che “Grande opera di ridisegno del territorio”, come doveva essere Pedemontana nelle intenzioni. Altro che frutto di una “attenta progettazione, che limita il più possibile gli impatti sul territorio e favorisce un armonioso inserimento nel contesto”, come si leggeva anni fa sul sito della società Autostrada Pedemontana Lombarda. La verità, secondo Noi per Cesano e i comitati cittadini di Seveso, Desio e Bovisio è che “la realizzazione di questa opera faraonica si è già dimostrata insostenibile e devastante, sia a livello ambientale che economico e finanziario”, e che quello delle compensazioni ambientali è "un abbaglio che ha illuso i Comuni sulla disponibilità di un “tesoretto” verde o monetario mai esistito.

La diossina fa ancora paura

Di più: lo scampato fallimento giudiziario della società avrebbe certificato "il fallimento delle previsioni di traffico, utilizzo, costi e necessità dell’opera stessa". Ultime, ma non per importanza, le preoccupazioni ambientali: "Quanto pagheremo di nuovo - chiedono i promotori dell'esposto - in termini di salute nel nostro territorio, con la movimentazione della diossina ancora presente e viva nei suoi effetti dopo quarantatré anni dal disastro del 10 luglio 1976?”.

L'appello ai sindaci della tratta B2

Da qui l'appello ai sindaci della tratta B2: “Se davvero hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente e il benessere dei cittadini si facciano promotori - la proposta di Noi per Cesano -  di una azione di chiarezza e trasparenza, pubblicando e informando la cittadinanza degli esiti dei carotaggi nelle zone del disastro diossina. Del resto, le amministrazioni comunali interessate hanno da tempo coscienza della reale natura del progetto Pedemontana. Una relazione dei sindaci di Cesano Maderno, Seveso, Meda, Barlassina e Lentate sul Seveso del 29 gennaio 2009 citava testualmente: 'La certezza che il nostro territorio vada difeso dall’invasività di un’opera la cui effettiva efficacia, una volta realizzata, è dubbia sin d’ora è un dato acquisito'”.

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