Permessi di soggiorno in cambio di viaggi, pranzi e cene: nei guai due poliziotti e un imprenditore
Favorivano l'ottenimento di documenti a cittadini indicati loro da un imprenditore egiziano. I fatti contestati mentre si trovavano in servizio a Sesto San Giovanni.
Un percorso agevolato per l’ottenimento del permesso di soggiorno in cambio di pranzi, cene, viaggi e capi d’abbigliamento. Due poliziotti e un imprenditore egiziano sono finiti nei guai.
Permessi di soggiorno in cambio di viaggi, pranzi e cene: nei guai due poliziotti
La Polizia di Stato, nella mattinata di oggi martedì 12 gennaio, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza ha proceduto all'esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di G.D., assistente capo della Polizia di Stato, e dell'imprenditore egiziano A.H. nonché alla notifica dell'interdizione dall'esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di
un anno a carico di S.A., ex appartenente della Polizia di Stato oggi in quiescenza.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari, dr.ssa Silvia Pansini, che ha riconosciuto l'ipotesi accusatoria formulata dal Pubblico Ministero dr.ssa Franca Macchia. Nello specifico ai tre sono stati contestati a diverso titolo i reati di corruzione, fraudolento danneggiamento di beni assicurati, istigazione alla corruzione nonché in materia di immigrazione. I fatti risalgono al triennio 2014-2016, allorquando i due appartenenti prestavano servizio presso il Commissariato distaccato di P.S. "Sesto San Giovanni".
Le indagini
Le investigazioni, condotte tra il 2016 ed il 2017 con l'ausilio di attività tecniche e corroborate dagli esiti forniti dall'analisi di decine di pratiche volte al rilascio di permessi di soggiorno nonché dallo studio della documentazione e dei contenuti degli apparati elettronici rinvenuti in occasione delle perquisizioni effettuate nel mese di maggio 2016, hanno consentito di disvelare l'esistenza di rapporti di natura illecita tra i destinatari delle misure cautelari.
In particolare è emerso che, a fronte della dazione di denaro e di regalie di diversa natura (viaggi, pranzi e cene in ristoranti esclusivi nonché capi d'abbigliamento), i poliziotti hanno agevolato la trattazione e/o il rilascio dei titoli di soggiorno a favore di cittadini stranieri, maghrebini in particolare, loro indicati da A.H.
Il solo assistente capo G.D. ha altresì partecipato a frodi assicurative redigendo annotazioni di polizia giudiziaria dal contenuto falso oltre ad aver cercato di corrompere un altro operatore affinché egli stesso redigesse un atto falso a seguito del primo intervento di volante.