Perquisiti gli attivisti per le scritte contro i militari dopo la denuncia del sindaco
A renderlo noto il centro sociale Foa Boccaccio, che ha attaccato l’Amministrazione «rea di voler spegnere il dissenso»

La Procura di Monza indaga su alcune scritte antimilitariste comparse durante le mobilitazioni contro l’Italian Raid Commando, l’esercitazione sportivo-militare che si è tenuto in Brianza, culminata con la parata in centro Monza.
Le perquisizioni
L’inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dal sindaco Paolo Pilotto, che aveva definito le scritte «uno sfregio al patrimonio di tutti i monzesi». Per la comparsa delle frasi, alcune delle quali sull’Arengario e su edifici del centro, si ipotizzano i reati di imbrattamento e vilipendio delle Forze armate. Mercoledì 3 luglio, gli agenti hanno effettuato tre perquisizioni a carico di attivisti in città e in Brianza e a renderlo noto è stato lo stesso Centro sociale Foa Boccaccio su Facebook.
Il primo cittadino aveva espresso una condanna netta: «Chi sceglie queste forme di espressione non ha argomenti e rinuncia al confronto delle idee». Parole che hanno accompagnato la decisione di presentare denuncia contro ignoti, in nome della tutela del decoro urbano e del rispetto dei beni storici.
La rabbia del Foa Boccaccio
Gli attivisti del centro sociale Foa Boccaccio rivendicano il significato politico delle scritte e, attraverso una lunga nota diffusa sui loro canali, attaccano l’Amministrazione: «Una moltitudine di voci si è sollevata per denunciare la presenza dei militari sul territorio, una presenza sempre più invasiva e finalizzata ad abituare la popolazione alla normalità della guerra», scrivono.
Il Boccaccio ha poi ricordato come - durante le giornate di mobilitazione - si siano alternati «presidi, attacchinaggi, flash mob, volantinaggi e azioni di sensibilizzazione». «Un territorio animato da un profondo sentimento antimilitarista». Nel comunicato gli attivisti accusano il sindaco di essere «complice nel favorire l’occupazione delle strade della città e della Villa Reale per l’oscena parata militare», sottolineando come «l’unico reale impegno della Giunta monzese sia indirizzato a reprimere e silenziare il dissenso di chi lotta contro la guerra».