Vimercate

Pestarono un coetaneo fino a fargli perdere conoscenza, fratelli minorenni arrestati

L'aggressione in piazza Marconi; fermati dai Carabinieri di Vimercate due giovanissimi di Arcore accompagnati al pestaggio dal padre.

Pestarono un coetaneo fino a fargli perdere conoscenza, fratelli minorenni arrestati
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Lo avevano pestato, utilizzando anche due manganelli, fino a fargli perdere conoscenza, per vendicare uno schiaffo.

A finire in ospedale nel giugno del 2022 era stato un 16enne aggredito in piazza Marconi a Vimercate. Ora, a distanza di 9 mesi, i Carabinieri della stazione di Vimercate sono riusciti ad assicurare alla giustizia i due aggressori. Si tratta di due giovanissimi, due fratelli di Arcore di 17 e 15 anni, che nella loro azione punitiva erano persino stati aiutati dal padre 50enne.

Accuse pesanti

I due minorenni devono rispondere della pesante accusa di rapina e lesioni aggravate in concorso e porto abusivo di oggetti atti. Ad offendere. All’origine del pestaggio, pare ci siano stati motivi di gelosia per una ragazza.

L’aggressione era avvenuta, come detto, nel giugno del 2022, in piazza Marconi, a Vimercate, luogo della movida e spesso al centro di risse ed altri gravi episodi con coinvolti giovani e giovanissimi.

Pestato con i manganelli dai due fratelli di Arcore

La vittima stava trascorrendo una tranquilla serata in pizzeria con un gruppo di amici quando, improvvisamente, si era trovato circondato dai suoi  aggressori, i due fratelli di Arcore;  gli avevano quindi intimato di seguirlo nel parcheggio tra le auto. Qui ad attenderli c'era anche il padre 50enne dei due fratelli che, improvvisamente, avevano incominciato a colpire il 16enne con calci e pugni e perfino con dei manganelli per poi sottrargli e distruggergli il telefonino. Solo l’intervento di alcuni dipendenti di uno dei locali della piazza locale - che avevano subito richiesto l’intervento degli uomini dell’Arma - era servito per placare gli animi e interrompere l’escalation di violenza, nonostante i due giovani non avessero esitato in un primo momento a brandire i loro manganelli contro commercianti ed avventori a scopo intimidatorio, prima di fuggire a bordo dell’auto condotta dal genitore.

Aveva perso conoscenza

Il 16enne, trasportato all’ospedale San Gerardo di Monza, fortunatamente dopo un primo allarmante stato di incoscienza per le percosse subite, era stato poi dimesso con 10 giorni di prognosi riportando contusioni multiple e trauma cranico.

Una lite per gelosia

Le indagini coordinate dall’autorità giudiziaria per i minorenni di Milano e condotte dai militari della Stazione di Vimercate hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda: alla base dell’aggressione subita dal 16enne, ci sarebbe una lite precedente, verosimilmente per gelosia, di cui l’aggredito ne era stato solo il testimone.

Qualche giorno prima, infatti, il giovane in compagnia di un suo coetaneo, dopo aver passato la serata insieme in un ristorante di largo Europa, adiacente a piazza Marconi, passeggiando per le vie limitrofe, aveva notato la ragazza del suo amico in atteggiamenti ritenuti “intimi” con un altro ragazzo. Per evitare che i due si azzuffassero aveva  invitato il proprio amico ad allontanarsi.

L'appuntamento in piazza Marconi per regolare i conti

Il suo animo da paciere si era poi spinto oltre, offrendo all’amico “tradito” il suo cellulare per chiamare la fidanzatina e chiarire la situazione. Ma, dall’altra parte della cornetta aveva risposto il “rivale”, il 17enne di Arcore. Gli animi si erano scaldati e i due si erano dati appuntamento al capolinea degli autobus, in piazza Marconi, per “risolvere” la questione. Il fidanzato avrebbe sferrato alcuni pugni al volto del 17enne di Arcore, fuggito poi a bordo del proprio scooter. L’intera scena era stata immortalata con il telefonino del giovane testimone.

La vendetta approvata dal padre

La questione pareva non essersi conclusa. Mentre al fidanzato, via per le vacanze estive, giungevano alcune frasi minatorie del tipo “Hai una croce sopra”, l’amico testimone era stato rintracciato dal 17enne di Arcore  e da suo fratello, 15enne, mentre si trovava all'esterno di un locale seduto ad un tavolo con amici. La sua colpa: aver assistito all’onta subita dal 17enne arcorese. E così è stato vittima della vendetta e del pestaggio con il manganello

Mesi di indagini con testimonianze e filmati

I Carabinieri, sentiti i testimoni, ed acquisiti i filmati dei sistemi di video sorveglianza, hanno identificato negli aggressori i due fratelli di Arcore, il 17enne scappato in motorino ed il fratello 15enne, pare “consigliati” dal padre che, per “retaggio culturale” non poteva sopportare “la vergogna” di quei ceffoni ricevuti dal figlio maggiore.

Arrestati e portati in due comunità

Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, concordando con le risultanze investigative comunicate dai Carabinieri di Vimercate, ha emesso a carico dei due fratelli un'ordinanza di misura cautelare con la quale ha applicato ai due giovani il collocamento in due diverse strutture comunitarie, dovendo rispondere dei reati di concorso in lesioni personali aggravate, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e rapina.

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