"Philips" va via da Monza, in vendita lo storico plesso di via Casati

La storica azienda di elettronica ha bisogno di uno spazio più conforme alle nuove esigenze lavorative

"Philips" va via da Monza, in vendita lo storico plesso di via Casati
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"Philips" va via da Monza: già in vendita la storica cittadella di via Casati ed entro marzo tutti i dipendenti verranno trasferiti a Milano.

"Philips", il colosso se ne va

A leggere l’inserzione sul sito della «Gabetti», che si riferisce alla messa in vendita di un grandioso complesso immobiliare in via Casati, c’è di che sobbalzare dalla sedia.

L’annuncio in questione è riferito infatti alla celebre multinazionale dell’elettronica «Philips», presente a Monza fin dagli ‘50, che entro marzo chiuderà definitivamente i battenti trasferendo tutti i dipendenti nella sede milanese di via Sarca.

Una scelta improrogabile secondo i vertici di «Philips», dettata dall’esigenza di una struttura più moderna e confacente ai bisogni attuali dell’azienda.  Ma non per questo meno amara, e che lascia spazio a diversi dubbi circa il ruolo attrattivo di Monza, già abbandonata in passato da altri giganti come «Singer» o «Simmenthal».

Una conseguenza della modernità

E' stato Mirko Stucchi, sindacalista Fiom - Cgil, ha spiegare le ragioni dell'azienda: "Purtroppola sede “Philips” di Monza è ormai troppo obsoleta e gli spazi non permettono la libera interazione fra i dipendenti - ha chiarito - L’obiettivo è invece quello di implementare il co - working, lo smart - working e il telelavoro".

La modernità avanza, senza se e senza ma, e così anche la cittadella di via Casati che per decenni ha dato di che vivere a centinaia di monzesi oggi si appresta a divenire solo un lontano ricordo.

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Anni '80: si festeggia il milionesimo televisore prodotto

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Un reparto di lavorazione

La storia

Un milione e duecentomila televisori all’anno. Praticamente la più grande fabbrica italiana di elettronica, una delle più grandi in Europa e nel mondo.

E’ questa la carta d’identità della «Philips» di Monza nel suo periodo di maggiore splendore, una vera e propria cittadella tecnologica la cui produzione è destinata per il 70 per cento all’esportazione sui mercati di tutto il mondo.

La ben nota fabbrica di video apparecchi di via Casati, trasferitasi poi in via Philips, si è distinta negli anni per l’incessante progresso tecnologico. Qui nel 1977 è stato costruito il primo televisore a colori, il primo vero status simbol dell’italiano medio.

L'ultima rinascita

Nel tempo si è completamente trasformata, vantando 134 mila metri quadrati, di cui 37mila coperti, e un livello di automazione tra i più avanzati nell’industria elettronica europea.

Chiuso nel 1975, il plesso di via Casati, nato nel ‘46 per ospitare valvole, condensatori e resistenze, conosce negli anni una graduale ristrutturazione, che ne ha portato alla riapertura nel 1992. Questa volta solo come centro direzionale che coordina le attività di «Philips» in Italia, Grecia e Israele.

All’interno della fabbrica monzese, a colpire fin dall’inizio è l’elevato numero di presenze femminili, parimenti accompagnato da un gran numero di agevolazioni e servizi all’avanguardia per quei tempi, che sottolineano lo spirito pionieristico e moderno che contraddistingue l’azienda.

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