Ponte di Paderno: esposto del Codacons ad un mese esatto dalla chiusura

Ponte di Paderno: esposto del Codacons ad un mese esatto dalla chiusura
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E’ passato esattamente un mese dalla sera del 14 settembre quando il Ponte di Paderno è stato chiuso totalmente al traffico.

(LEGGI TUTTA LA CRONISTORIA DALLA SERA DELLO STOP)

Ponte di Paderno chiuso ormai da un mese

Da un mese i cittadini che devono raggiungere la Bergamasca dal Lecchese o dalla Brianza e vice versa sono costretti ad allungare quotidianamente il loro tragitto. I pendolari devono pigiarsi su treni e sui bus sostitutivi. Il tutto con una ricaduta non indifferente sia sul traffico in tutta la zona, sia sulle realtà economiche che stanno pagando pegno. Una situazione difficile, resa ancora meno sopportabile dal fatto che, al momento, non sono ancora iniziate le opere di riqualificazione del San Michele. Proprio per questo il Codacons ha deciso di presentare un esposto in Procura.

L’esposto del Codacons

Ecco la dura presa di posizione assunta  coordinamento di associazioni per la tutela dell’ambiente e dei diritti di utenti e consumatori.

“Stiamo parlando di oltre 50mila persone che quotidianamente attraversavano in treno o in auto lo storico viadotto e che hanno perso uno dei pochi e principali collegamenti tra le province di Lecco e di Bergamo. Era stato annunciato che i lavori sarebbero partiti in poche settimane, una volta concesse tutte le autorizzazioni previste. I cittadini sono giustamente indignati, infatti dopo 30 giorni ancora nessun risultato.  Non ci sono scuse: l’intervento era stato preventivato e programmato da tempo ormai ma le autorizzazioni non sono arrivate e non si sa nemmeno quando cominceranno i lavori.  i tratta di una grave situazione di disagio che va avanti da troppo tempo e non vi è nemmeno intenzione di porre fine a questa situazione insostenibile.  Il Codacons presenterà esposto alla Procura della Repubblica e invierà una diffida al sindaco di Paderno d’Adda: appoggiamo in pieno l’indignazione dei cittadini. Non è possibile che un tale disagio vada avanti da più di un mese senza che nessuno muova un dito”.

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