Posti letto finiti, malati Covid parcheggiati in Pronto Soccorso
L'emergenza cresce, ora si aspetta l'Esercito. Anche il personale è contagiato

La pressione sugli ospedali è sempre più forte e ora, risolto il problema dei casi meno gravi che passano dal triage in Autodromo, il dramma è la permanenza di quelli più critici in Pronto soccorso in attesa di un posto letto che non c’è o di un trasferimento fuori provincia.
In attesa in Pronto soccorso
Sono 44 in questo momento le persone che tra il Pronto soccorso di Desio e di Monza al San Gerardo attendono una collocazione. Ormai anche i settori dell’emergenza si sono trasformati in reparti Covid per offrire assistenza e cure alle persone gravi che arrivano in ambulanza in continuazione e per i quali i posti sono finiti. E che rimangono ad attendere su una barella in Pronto soccorso.
L’ospedale è saturo di pazienti e l’unica via è che i territori vicini ci aiutino, soprattutto quelli che ora non sono l’epicentro dell’emergenza come noi. Oggi sono arrivati quasi a quota 500 i pazienti complessivi dell’Asst Monza malati di Covid di cui 36 in Terapia intensiva a Monza e 11 a Desio.
Manca anche il personale
Il problema più grave è sempre la carenza di personale perché contagiato. «Siamo arrivati a 400 operatori in quarantena e questo ci sta facendo capire come al di là dei macchinari, la vera differenza la fanno le persone - ha ribadito il sindaco Dario Allevi - Non posso che ringraziare il San Gerardo e il suo personale per lo sforzo che ha compiuto nella prima ondata e quello che sta facendo ora con grande professionalità e spirito di abnegazione. Mi sarei aspettato che altri territori ci offrissero ora l’aiuto che abbiamo dato noi a loro l’altra volta, ma se tornassi indietro rifarei tutto così. Sono convinto che eravamo nel giusto noi a fare rete e sono orgoglioso di essere il sindaco di questo territorio».
E’ il personale questa volta, quindi, il vero problema, oltre ai posti letto. «Questa mancanza non è compensata dalle rilevanti assunzioni effettuate, 60 in più delle cessazioni programmate e 111 per personale straordinario per fronteggiare l’emergenza Covid - ha spiegato il direttore generale dell’Asst Monza Desio Mario Alparone - Per questo è stata inviata da Regione al Ministero e alla Protezione civile la richiesta di rafforzamento».
In attesa dell'Esercito
«Abbiamo domandato aiuto anche all’Esercito chiedendo medici e infermieri per poter garantire l’assistenza almeno ad altri 80 pazienti perché oggi non c’è personale sufficiente», ha quindi concluso il primo cittadino di Monza.
Ancora ieri, lunedì 16 novembre 2020, Allevi non ha ricevuto una risposta dall’Esercito, ma è fiducioso che la situazione si sblocchi a breve. «So che la Protezione civile ha acconsentito e ha trasmesso la nostra richiesta. Speriamo in questi giorni di avere una risposta». Meno confidente è sull’aiuto delle altre province. «Ora i dati si stanno alzando un po’ ovunque, quindi dubito arrivi ora l’aiuto che non è arrivato finora». Solo a Monza città nell’ultimo mese e mezzo (da fine settembre) sono morte 58 persone portando il numero totale delle vittime di coronavirus a 287. «C’è però un dato confortante - ha ammesso Allevi - L’Rt è sceso all’1,5 in Brianza e anche se è un dato leggermente più alto di quello regionale, ci fa ben sperare di vedere meno pressione sugli ospedali nei prossimi 5 giorni. Purtroppo resta ancora alta la percentuale di positivi su tampone che in Brianza è il 26% contro la media italiana del 17%. I contagi sono ancora elevati: 126 di media al giorno a Monza, 992 in Brianza».