Pratone della Lega di nuovo “invaso” dai centri sociali
Lo scorso anno il grido di chiamata a raccolta era stato "Terroni del mondo unitevi".
Lo scorso anno il grido di chiamata a raccolta era stato “Terroni del mondo unitevi”. E quest’anno a Pontida, patria indiscussa del popolo del Carroccio e luogo di ritrovo per tutti i gruppi leghisti brianzoli, si replica con il Festival dell’Orgoglio Migrante Antirazzista. E il “mitico” pratone della Lega si prepara ad essere nuovamente “invaso” dai centri sociali di tutta Italia. La manifestazione infatti verrà riproposta il prossimo 12 maggio.
La prima edizione
“Nato dai centri sociali di tutta Italia come risposta alle provocazioni di Salvini, il festival è stato un successo oltre ogni aspettativa” raccontano gli organizzatori parlando dell’edizione, la prima, andata in scena lo scorso anno. ” Ha mostrato la forza di tante e tanti che si oppongono alla discriminazione, al razzismo, all’odio”. L’evento era andato in scena in un paese blindato, con negozi e strade chiuse per timore di disordini. In realtà era “filato tutto liscio” senza alcun incidente.
Il pratone della Lega al centro della manifestazione
"La simbologia razzista che ci accerchia ha un’origine chiara: il pratone di Pontida. Nei raduni su quel prato è stato puntato l’indice su un nemico che ha cambiato volto nel tempo: prima i terroni, poi gli albanesi, i rumeni, gli “islamici”, i rom, i “neri”, i “finti profughi”. L’odio, quello, non ha confini. Ma nonostante questo trasformismo leghista, Pontida, suo malgrado, mantiene ancora oggi il ruolo di terra d’elezione di una narrazione razzista e discriminatoria".
La pacifica “chiamata alle armi”
“Spetta a noi, tutti insieme, tracciare nuove vie per sradicare immaginari di odio e razzismo, iniziando proprio dal luogo simbolo di Pontida come inizio per l’abbattimento dei feticci leghisti” proseguono i promotori della manifestazione. “Abbatterli con la forza dell’ orgoglio migrante, l’orgoglio che nasce dal desiderio di libertà di chi non conosce confini, dalla volontà di costruire il proprio futuro senza negare quello dell’altro, dalla dignità di ribellarsi ad ogni sopruso.Orgoglio migrante che nascerà da una giornata di festa, di cultura, di musica, di sport popolare, di aggregazione e di tanto altro: vogliamo costruire questa giornata insieme, come insieme siamo scesi a Macerata, a Firenze, a Milano, in tante mobilitazioni di solidarietà. Per questo siamo aperti a proposte, progetti, idee per la costruzione del festival dell’orgoglio migrante e delle giornate che lo precederanno”.