Presepe vivente di Agliate: ecco la sacra famiglia
Torna l'appuntamento con la rappresentazione che andrà in scena nel pomeriggio del 26 dicembre. Vi presentiamo in anteprima i protagonisti dell'edizione numero 43.

Preparativi in corso ad Agliate per l'edizione numero 43 del Presepe vivente.
L'appuntamento con il Presepe vivente 2018, tradizionale e attesissima rappresentazione sacra organizzata da Comunione e Liberazione Brianza in collaborazione con Comunità pastorale e Avsi, andrà in scena nel pomeriggio del 26 dicembre, giorno di Santo Stefano. Sarà la famiglia di Pietro Galluzzi e Maria Citterio, quest’anno, ad impersonare la natività nello scenario del parco alle spalle della millenaria basilica. Ve la presentiamo in anteprima...
Mamma, papà e la piccola Caterina, 6 mesi
Maria Citterio è mamma di tre bellissimi bambini: Caterina di sei mesi, Agnese di 3 anni e Stefano di sette; sarà proprio la piccola, Caterina, ad impersonare Gesù Bambino. Mamma Maria, 34 anni compiuti a luglio, laurea in Giurisprudenza, nella vita lavora come impiegata ed è sposata dal 2011 con Stefano Galluzzi, classe 1984, medico radiologo presso l’ospedale Valduce di Como, conosciuto quando entrambi frequentavano il liceo Don Gnocchi di Carate Brianza. Maria ha infatti trascorso la sua infanzia e giovinezza a Carate e, da sempre, la sua famiglia partecipa all’organizzazione e alla rappresentazione del Presepe vivente. Per questo, quando settimana scorsa alcuni amici le hanno proposto di impersonare la sacra famiglia, non ha esitato ad accettare.
«È un momento che aiuta in modo appropriato a fare memoria della nascita di Gesù» dice la mamma caratese. Per Caterina e papà Stefano - che abitano a Giussano - sarà una novità e una grande emozione.

Edizione dedicata al ricordo della fine della Prima Guerra mondiale
La scena introduttiva sarà dedicata quest’anno al centenario della fine della Prima Guerra mondiale. Verrà rappresentata la storia documentata nelle lettere dei soldati e raccontata nel film di Christian Carion, «Joyeux Noel. Una verità dimenticata dalla storia». Una meravigliosa tregua di Natale avvenuta la notte della vigilia del 1914, fra soldati di trincea tedeschi, francesi e britannici che per qualche giorno dimenticarono il conflitto per festeggiare insieme nella «terra di nessuno» e ricordare il grande valore di essere uomini prima che soldati.
Oltre trecento, come sempre, saranno i figuranti impegnati nella sacra rappresentazione e che, in costumi dell’epoca, daranno vita poi ai vari quadri della Natività all’interno degli spazi verdi e del parco alle spalle della basilica con gli animali, il mercato, gli artigiani dell’epoca, Re Erode, l’accampamento romano e i Re Magi a cavallo a completare la suggestiva coreografia del Presepe vivente.