Processo Sgarbi - Di Matteo, tribunale bonificato

Processo Di Matteo contro Sgarbi, tribunale bonificato. All'opera i carabinieri del nucleo artificieri e anti sabotaggio.

Il fatto

E' iniziato questa mattina il processo che vede a processo il vulcanico critico d'arte. Vittorio Sgarbi, oggi assessore ai Beni culturali in Regione Sicilia è a giudizio per diffamazione. A querelarlo il giudice antimafia Antonino Di Matteo. Sotto la lente, un articolo de "Il Giornale" del luglio 2014. In quell'articolo, scritto appunto da Sgarbi, Di Matteo viene definito "complice di Riina" e viene "accusato" di "aver acquisito popolarità attraverso Riina". Sotto accusa anche il titolo "Quando la mafia si combatte solo a parole". A giudizio per diffamazione c'è anche il direttore del quotidiano, Alessandro Sallusti.

Assenti e presenti

Sia Sallusti che Sgarbi (colpito da lutto per la morte del padre) non si sono presentati. Regolarmente in Aula il magistrato che ha risposto alle domande di giudice e pm, raccontando decenni di fatti e indagini sulla malavita organizzata. Di Matteo vive da 25 anni sotto scorta.

Servizio d'ordine imponente

Prima del suo arrivo, il tribunale è stato passato al setaccio da nuclei specializzati dei carabinieri. Oltre alla scorta, erano presenti altri uomini dell'Arma e gli agenti della Digos e Polizia di Stato.

Il saluto degli amici

Ad attendere Di Matteo anche un gruppo di "amici": rappresentanti e iscritti di "Scorta civica", l'associazione di comuni cittadini che da anni segue il giudice e gli manifesta solidarietà per la sua attività contro la mafia. Con loro, il magistrato si è intrattenuto qualche minuto alla fine dell'udienza, aggiornata al 21 marzo. "Grazie a tutti", il suo congedo. Una curiosità: dallo scorso anno Di Matteo, è cittadino onorario di Monza. Un'iniziativa portata avanti dall'allora consigliere comunale, Vincenzo Traina.