L'intervista

Quando Luca Attanasio parlava della "sua" Africa... "Qui vediamo l'Italia più bella"

Pubblichiamo integralmente l'intervista fatta lo scorso anno, quando il limbiatese ha ricevuto il Premio Nassiriya per la Pace. 

Quando Luca Attanasio parlava della "sua" Africa... "Qui vediamo l'Italia più bella"
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Quando l'ambasciatore Luca Attanasio parlava della "sua" Africa... "Qui vediamo l'Italia più bella". Pubblichiamo integralmente l'intervista fatta lo scorso anno, quando il limbiatese ha ricevuto il Premio Nassiriya per la Pace.

Quando Luca Attanasio raccontava la "sua" Africa

Un giovane diplomatico impegnato per la pace e nella realizzazione di importanti progetti umanitari, innamorato dell'Italia, del suo lavoro e di quel paese che dal 2017 lo aveva adottato, l'Africa. Questo era il limbiatese Luca Attanasio, ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo.

All'indomani della sua prematura scomparsa a seguito di un attacco a un convoglio Onu avvenuto a Goma, nella parte orientale del Paese, vogliamo ricordare uno dei momenti più importante del 44enne: quando lo scorso anno è stato insignito del Premio Internazionale Nassiriya per la Pace 2020, conferitogli dall'associazione culturale Elaia.

Proprio in quei giorni avevamo fatto con lui una lunga intervista. Un viaggio a 360° nella sua carriera diplomatica, ripercorrendone i momenti più importanti, le soddisfazioni, le riflessioni, gli obiettivi.

"Questo premio - ci aveva raccontato Attanasio - mi ricorda l’aspetto importante dell’azione diplomatica, non è un punto di arrivo ma un segnale che ricorda costantemente di lavorare nella direzione della pace".

A questo lavorava costantemente il limbiatese che descriveva il Congo come un Paese di frontiera dove era in corso una delicata fase di transizione: "All’apparenza è un Paese molto difficile, lo stile di vita e il clima sono molto diversi dall’Italia, ma quel che non offre in termini di comfort lo dà come capitale umano e bellezza della natura, la semplicità della sua gente e la capacità di accontentarsi con poco".

Luca Attanasio "Qui l'Italia più bella"

Attanasio era il punto di riferimento per circa mille italiani che vivono in Congo. Una comunità sparsa su tutto il Paese e composta da discendenti di italiani che si erano trasferiti anni fa in cerca di fortuna, ma anche imprenditori e missionari.

"Qui vediamo l’Italia più bella - aveva detto con ammirazione il diplomatico limbiatese - io cerco di aiutare questi italiani se ci sono problemi, fornisco assistenza agli imprenditori e mi impegno per stimolare all’estero l’interesse per l’Italia".

Il Covid

Nella lunga intervista pubblicata sul nostro settimanale Attanasio aveva parlato a lungo anche del Covid.

"Il virus circola ancora ma non è percepito dalla popolazione come un problema sociale. Tra novembre e dicembre dell’anno scorso (il 2019 ndr) si è verificata un’impennata di polmoniti, con una ripresa tra maggio e giugno. Tra aprile maggio anche qui sono state chiuse le frontiere ma la gente ha continuato a vivere in maniera ordinaria, ad oggi è difficile trovare qualcuno che indossa la mascherina.  I morti per Covid sono stati pochi, continua a causare molte più vittime la malaria - aveva rivelato l’Ambasciatore - La vera preoccupazione non era tanto sanitaria, semmai che si ingenerassero tensioni sociali per l’aumento dei prezzi dovuto alla chiusura del Paese ma per fortuna non è successo».

"Un privilegio poter servire il proprio Paese"

Entusiasta del suo lavoro, l’Ambasciatore sentiva di avere ancora molto da dare nella carriera diplomatica.

"Sto vivendo una bellissima esperienza, è un privilegio poter servire il proprio Paese e cercare di essere sempre un esempio. Si conoscono tanti posti diversi e si raggiungono personalità a cui altrimenti non avrei mai potuto avere accesso. Queste sono benedizioni che bisogna saper apprezzare. Ora i continui cambiamenti non mi pesano, ma un giorno arriverà il momento in cui vorrò fermarmi e stabilirmi nella mia Limbiate".

Purtroppo non ne ha avuto il tempo. Luca Attanasio ci ha lasciato ieri, a soli 44 anni, vittima di un efferato attacco in cui hanno perso la vita anche il Carabiniere della sua scorta, Vittorio Iacovacci e un autista.

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