Monza e Brianza

Quattro serpenti recuperati e liberati dalla Polizia provinciale

Si trattava di esemplari di scorzoni, che pur non essendo velenosi possono risultare pericolosi se irritati.

Quattro serpenti recuperati e liberati dalla Polizia provinciale
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Quattro serpenti recuperati e liberati dalla Polizia provinciale. Si trattava di esemplari di scorzoni che pur non essendo velenosi possono risultare pericolosi se irritati.

Quattro serpenti recuperati e liberati

polizia provinciale MB
Uno dei serpenti catturati dagli agenti della Polizia provinciale

In poco meno di una settimana gli agenti di Polizia provinciale hanno recuperato quattro serpenti liberati poi in aree isolate del Parco delle Groane e del Parco della Valle del Lambro. Si stratta di esemplari di scorzoni che pur non essendo velenosi possono risultare pericolosi se irritati.

Il primo è stato recuperato a Desio nei pressi di due condomini in via Verdi 7 in un'area in cui giocavano bambini. Su chiamata della Polizia municipale e Vigili del Fuoco un sovrintendente ha recuperato l’animale con l’ausilio di una specifica pinza . A Seregno nel  Parco della Porada è stato recuperato un esemplare su una recinzione. Infine a Biassono sono stati recuperati due esemplari “ in amore” da una villetta in Via Stoppani.

Prosegue anche il presidio del territorio

Continuano anche le operazioni di controllo e presidio del territorio a tutela della legalità e sicurezza da parte degli agenti di Polizia provinciale.

Riguardo allo smaltimento di rifiuti pericolosi da segnalare l'intervento congiunto tra Polizia giudiziaria del Nucleo Edilizia Ambiente della Procura di Monza, Polizia provinciale, BrianzAcque, Arpa, Cap in un'azienda al confine tra la nostra Provincia e Milano che, grazie ad un campionatore automatico, è stata identificata come fonte di provenienza di rifiuti illeciti.

E’ emerso che l’azienda aveva adottato un sistema a “bybass” per dirottare i reflui derivanti dalla produzione (cromo, rame, zinco) direttamente in fognatura senza alcun trattamento, tramite un sistema di saracinesche e passaggi tramite tubi che scavalcavano il sistema di depurazione.

Il sistema utilizzato dalla ditta consentiva di rendere difficoltosi i controlli: con pochi passaggi e chiusure di manopole il flusso dei rifiuti liquidi veniva modificato e appena iniziati i controlli un addetto interveniva riuscendo a far apparire in regola lo smaltimento. L’intervento congiunto ha consentito di cogliere in flagranza lo sversamento degli inquinanti e le manovre adottate per sottrarsi alle sanzioni . Il titolare ha collaborato spiegando il meccanismo adottato.

Da segnalare anche il sequestro di un automezzo per trasporto illecito di rifiuti che risultava di proprietà di una donna moldava titolare di una ditta non autorizzata a quel genere di attività.

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