Raffica di scippi e rapine a Monza: arrestati i responsabili
Almeno 25 i colpi messi a segno, soprattutto nella zona di viale Lombardia

Raffica di scippi e rapine a Monza: arrestati i responsabili
La Polizia di Stato ha eseguito ieri - venerdì - un'ordinanza di custodia cautelare il carcere nei confronti di D.L., 54enne residente a Milano. L'ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Monza al termine dell'indagine denominata "Puzzle". L'uomo, per commettere scippi e rapine, evadeva ogni volta dagli arresti domiciliari.
Il complice, invece, H.D. 17enne di origini rom anch'esso residente a Milano, era già finito in carcere a dicembre.
L'attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Monza e condotta dagli agenti della Squadra Mobile, ha consentito di identificare i due uomini quali autori di ben 25 episodi criminali tra scippi, furti con destrezza, rapine e casi di ricettazione. Commessi, per la maggior parte, a Monza tra settembre del 2017 e luglio 2018.
Un numero troppo elevato di scippi e rapine
A fare insospettire gli agenti della Polizia di Stato, il numero elevato di episodi criminali in città che solitamente non sono così elevati, nonché il ricorrere del modus operandi. Non solo. La maggior parte dei reati avveniva a ridosso di viale Lombardia. Anche la scelta delle vittime era ricorrente: i due rapinatori prediligevano donne sole e anziane (più di una vittima è ultraottantenne).
Le descrizioni dei responsabili da parte delle vittime inoltre coincidevano, portando così gli investigatori alla certezza che i reati fossero opera dei medesimi soggetti.
Intercettazioni e appostamenti
A quel punto sono scattate le attività investigative. Intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati e di immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza, ricerche nelle banche dati, servizi di appostamento con documentazione video e fotografica hanno portato a individuare i complici. Ma anche a deferire alla procura di Monza altre 7 persone per i reati di ricettazione e di spaccio di sostanze stupefacenti quali hashish, marijuana, eroina e metadone fornito dal Sert che, invece di essere assunto veniva rivenduto a singole dosi.
Gli indagati, 4 italiani, un tunisino, un egiziano e un italiano di origini rom, sono tutti pregiudicati e tutti gravitavano intorno al complesso edilizio noto come "le case bianche" tra viale Sarca e viale Fulvio Testi a Milano.