Una mamma disperata

Rapì la figlia e sparì in Egitto: condannato

Non sarà comunque facile per la donna di Monza riabbracciare la sua bambina

Rapì la figlia e sparì in Egitto: condannato
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Davanti al fatto di non poter abbracciare da sei anni la propria figlia e di non sapere nulla di come stia, una sentenza di condanna per l’uomo che l’ha portata via non risana ogni ferita.
Ma di certo la condanna a dieci anni del 34enne egiziano che ha sottratto la figlia alla madre emessa la scorsa settimana dal Tribunale di Monza apre uno spiraglio per la donna di poter far valere la sentenza in Egitto per tentare di riavere la sua figlioletta.

Il rapimento sei anni fa

La vicenda, che risale al 2014, è tanto semplice da spiegare quanto complicata sul piano giuridico.
Mamma (di origine rumena) e papà egiziano vivevano a Monza e quando si separarono la donna continuò a far vedere la piccola di un anno all’ex compagno. Solo che un giorno lui sparì con la bambina e quando lei tornò a prenderla trovò la casa vuota.
Non è chiaro se il padre avesse architettato tutto in precedenza, ma è apparso evidente dalle indagini della Procura guidate dal pm Carlo Cinque che non fosse scappato in Egitto in aereo. Sulla lista passeggeri lui e la bambina non ci sono anche perché l’uomo è riuscito a portarla fuori dall’Italia senza i documenti di identità. Insomma, in qualche modo ha trovato il modo di raggiungere il paese di origine in nave forse passando dalla Jugoslavia o da altri Paesi meno rigidi nei controlli.

La condanna

La sostanza, purtroppo non cambia. Di lui e della bambina si sono perse le tracce e nella Penisola non ci è mai tornato. Anche la condanna per rapimento di minore decisa dal giudice (molto severa con una pena di ben dieci anni di reclusione), è arrivata in quella che una volta si definiva «in contumacia», perché l’uomo non si è mai presentato in Tribunale.
La mamma disperata aveva tentato in questi anni il tutto e per tutto per riavere sua figlia. Non solo aveva denunciato alla Giustizia italiana l’ex compagno, ma era riuscita anche a far emettere un provvedimento giudiziario egiziano che avrebbe affidato la bambina alla mamma. Eppure non sarà facile nemmeno ora per la donna riabbracciare sua figlia che oggi ha ormai sette anni. La bambina, pur essendo nata in Italia non è italiana perché è nata da genitori stranieri e non è comunque scontato che l’autorità egiziana applichi la sentenza monzese.

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