Rapina la sala slot cerca di nascondere il volto dietro a una pianta

Un 32enne di Limbiate è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere e denunciato dai carabinieri.

Rapina la sala slot cerca di nascondere il volto dietro a una pianta
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Rapina la sala slot cerca di nascondere il volto dietro a una pianta. Un 32enne di Limbiate è stato identificato grazie alle immagini delle telecamere e denunciato dai carabinieri

Rapina la sala slot cerca di nascondere il volto dietro a una pianta

Ha provato a nascondere il viso dietro a una pianta, è stato tradito dal tatuaggio che aveva sul braccio. E’ riuscita a farla franca solo per pochi giorni il limbiatese di 32 anni che la notte del 4 giugno ha rapinato la sala slot di corso Milano a Limbiate. Grazie alle immagini di videosorveglianza i carabinieri della stazione di Limbiate sono riusciti a identificarlo e a denunciarlo.

Incastrato dal tatuaggio

Il 32enne è entrato nella sala vlt alle 2,30 circa. Si è diretto verso il bancone brandendo una pistola che poi si è scoperta essere giocattolo. Per cercare di non rendersi riconoscibile dal titolare, ha preso in mano una piantina appoggiata sul bancone e ha cercato goffamente di coprirsi il volto. Compiendo questo gesto però, ha lasciato ben in vista una mano dove ha impresso un tatuaggio molto evidente. Che è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso all’interno del locale, fornendo così ai carabinieri un elemento prezioso per risalire alla sua identità.

Bottino di tremila euro

Altro errore che ha commesso il rapinatore è stato toccare il cassetto del registratore di cassa, lasciando delle impronte. La cassa poi l’ha aperta a pedate, riuscendo ad arraffare circa tremila euro e a scappare. Il titolare dell’attività ha subito chiamato i carabinieri che hanno avviato le indagini. Visionando le immagini delle telecamere sono dunque riusciti a trovare elementi utili a risalire all’autore della rapina. I militari si sono quindi recati a casa del 32enne ma i genitori hanno detto che non vedevano il figlio da un paio di giorni.

Si è presentato in caserma coi genitori

Si è poi presentato spontaneamente lui nella caserma di via Monte Grappa, insieme ai suoi genitori. Il 32enne ha risposto alle domande delle forze dell’ordine ammettendo di aver speso tutti i soldi presi dal registratore di cassa. Quanto alla pistola ha confermato che era giocattolo e di averla buttata nella ex area Snia di Varedo. Dopo queste ammissioni, nei suoi confronti è scattata la denuncia.

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