Raccolta firme

"Reato penale per chi aggredisce un poliziotto"

Il Siulp di Monza e Brianza sostiene la proposta di legge di iniziativa popolare.

"Reato penale per chi aggredisce un poliziotto"
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"Reato penale per chi aggredisce un poliziotto". Il Siulp di Monza e Brianza sostiene la proposta di legge di iniziativa popolare.

"Reato penale per chi aggredisce un poliziotto"

Anche il Siulp di Monza e Brianza (Sindacato italiano unitario lavoratori polizia), il sindacato di categoria più rappresentativo nella nostra provincia,  sostiene la campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che punta ad introdurre uno specifico reato per chi aggredisce un appartenente alle Forze dell'Ordine o un operatore del soccorso pubblico o un incaricato di pubblico servizio.

Il progetto di legge di iniziativa popolare è costituito da un articolo e prevede l’introduzione di un reato proprio. Questo l'unico articolo:

“Chiunque aggredisce fisicamente un appartenente alle forze dell’ordine e del soccorso pubblico o di un incaricato di pubblico servizio di pubblica utilità nell’esercizio delle sue funzioni, in deroga alle normi vigenti, soggiace alla reclusione in carcere o, in alternativa, alla misura dell’affidamento ai lavori sociali se non recidivo e se ha risarcito i danni prodotti”.

"La pandemia da Covid-19 - sottolinea il Siulp in una nota - è considerata un fattore di tensione globale i cui effetti  hanno acuito una insofferenza anche nei confrontidi coloro che svolgono un lavoro indispensabile".

Così, le aggressioni alle forze dell’ordine, agli incaricati di pubblico servizio e a coloro che svolgono servizi di pubblica utilità sono notevolmente aumentate. Tutto ciò ha generato un senso di insicurezza sempre più diffuso al quale è urgente dare una risposta concreta.

"Giacché in ogni Paese democratico - rimarca ancora il Siulp -  i cittadini misurano la capacità dello Stato di garantire la loro sicurezza proprio dalla velocità e concretezza nel garantire le Istituzioni e di chi le rappresenta è  necessario intervenire legislativamente per rafforzare su vari fronti la percezione di sicurezza dei cittadini, attraverso la salvaguardia e la difesa di chi, ogni giorno, rischia la propria vita per assicurare le Istituzioni e l’intera collettività".

"Diritto pieno alla libera sindacalizzazione"

Inoltre il Siulp chiede  che sia data esecuzione ad una modifica dell’articolo 83, della Legge 121/1981. Riteniamo che la modifica all’art. 83 della legge 121, che consente anche al personale in quiescenza la libertà di aderire ai sindacati di polizia, "è un fatto importante, storico ma non sufficiente a garantire il pieno diritto di cittadinanza alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. Ecco perché reclamiamo che il Governo e il Parlamento, nell’ambito della discussione sul disegno di legge di riforma della rappresentanza militare, oltre al diritto alla sindacalizzazione delle forze di polizia militari e delle stesse forze armate, in tempo di pace, introducano una norma volta a superare completamente i vigenti limiti sanciti dall’attuale art. 83 della legge 121, in modo da consentire anche per i poliziotti il diritto pieno alla libera sindacalizzazione".

Chi volesse aderire alla proposta di legge clicchi qui

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