Erano parte di una più ampia organizzazione

Refurtiva da centinaia di migliaia di euro: arrestata coppia di ladri seriali

Le indagini della Polizia avevano preso il via da una maxi truffa ai danni di una 73enne. Nove i colpi a loro riconducibili

Refurtiva da centinaia di migliaia di euro: arrestata coppia di ladri seriali

Tutto era cominciato con una truffa, culminata nel furto di gioielli per un valore di 400mila euro, ai danni di una 73enne di Monza. “Se non paga, suo figlio finisce in carcere”, la minaccia con la quale i due complici si erano fatti, dopo numerose e insistenti telefonate, aprire la porta di casa.

Refurtiva da centinaia di migliaia di euro

Nelle prime ore della mattina di martedì, il 2 dicembre 2025, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza hanno arrestato due cittadini italiani di 32 e 34 anni, in esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Monza. I due complici sono ritenuti responsabili di numerose truffe e furti in abitazione ai danni di persone anziane. Colpi messi a segno con il modus operandi del finto avvocato o del falso appartenente alle forze dell’ordine.

Le indagini partite da Monza

Le indagini, condotte con il coordinamento della Procura, avevano preso il via alla fine dello scorso anno, in seguito a un furto commesso a Monza, ai danni di una donna di 73 anni, alla quale i malviventi avevano sottratto gioielli per un valore di oltre 400mila euro. I ladri-truffatori avevano architettato tutto nei minimi dettagli: uno dei due aveva chiamato ripetutamente l’anziana sul numero fisso. Si era finto un amico del figlio chiedendole di effettuare un bonifico da 7mila euro cifra che, aveva spiegato la signora, non possedeva. A quel punto le aveva intimato di trovare il denaro, “altrimenti suo figlio finirà in carcere”.

Come hanno raggirato l’anziana

Durante ulteriori telefonate, effettuate questa volta sul cellulare della donna, erano riusciti a carpire informazioni che, purtroppo, sarebbero loro state utili: avevano capito che possedeva dei gioielli ed erano riusciti anche a farsi dare l’indirizzo, facendosi indicare il citofono. L’anziana dunque, credendo di parlare con l’amico del figlio, aveva fornito al truffatore tutti i dati richiesti e dopo pochi minuti alla sua porta si era presentato uno dei due complici. Una volta in casa, era riuscito a farsi dare il numero di combinazione della cassaforte e, dopo averla aperta approfittando di un momento di distrazione e disorientamento dell’anziana, ne aveva trafugato il contenuto.

Le indagini della Polizia

Subito dopo il maxi furto, la Polizia aveva dato il via agli accertamenti: in particolare, visionando le immagini della videosorveglianza presenti in zona, avevano individuato un’auto, una Volkswagen T-Roc di colore grigio, che subito dopo il fatto si era allontanata dal luogo del furto con due persone a bordo, un uomo e una donna di circa 30-35 anni. Ulteriori approfondimenti hanno consentito di accertare come lo stesso veicolo fosse stato rilevato in occasione di un analogo episodio commesso in Friuli, circostanza nella quale erano stati indagati in stato di libertà un uomo di 32 anni e una donna di 34 anni, entrambi italiani.

Il cerchio si è stretto intorno alla coppia

A partire da tali elementi, le indagini si erano quindi concentrate sulla coppia, che poi è risultata responsabile anche del furto commesso a Monza. Da ulteriori attività era emerso come l’uomo, nella mattinata immediatamente successiva al furto commesso a Monza, si fosse fatto accompagnare da un complice alla stazione di Milano Centrale e avesse preso un treno ad alta velocità per Napoli, trasportando con sé la refurtiva all’interno di un trolley.

Nove i furti a loro riconducibili

Sono quindi stati acquisiti gravi elementi indiziari legati ad altri nove episodi, quattro dei quali commessi a Monza, uno a Giussano, uno a Cavenago, uno a Milano, uno ad Aosta, uno a Impruneta (Fi). Ma i due non erano soli: dalle attività della Polizia è emerso come ricoprissero un ruolo ben definito nell’ambito di una più ampia organizzazione criminale dedita a questa tipologia di reati, occupandosi non soltanto dell’esecuzione dei furti e delle truffe, ma anche della successiva monetizzazione della refurtiva.

Parte di una più ampia organizzazione

Per gli spostamenti e la commissione dei reati i due potevano contare su diverse auto a noleggio, che in alcuni casi venivano messe a disposizione dei complici, alcuni dei quali giunti dalla Campania per commettere i furti. I due erano stati colti in flagranza nei primi mesi del 2025 all’esterno di un’abitazione di Monza: anche in quella circostanza la donna si trovava all’esterno con il ruolo di “palo”, nei pressi dell’auto a noleggio, mentre l’uomo aveva fatto accesso nello stabile per commettere il furto.

Oltre 550mila euro di refurtiva

Il valore della refurtiva complessivamente asportata in occasione dei furti contestati agli indagati è stimabile in oltre 550.000 euro, tra denaro contante, gioielli e orologi. Il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari è stato eseguito nella mattinata del 2 dicembre, nei comuni di Milano e Cinisello Balsamo.