Multa e segnalazione all'Ordine

Renate, iniezione in farmacia: un anno di pena per pratica abusiva

Il tribunale ha riconosciuto solo l'esercizio abusivo della professione medica. Il farmacista era stato accusato da un cliente per gravi lesioni a un braccio.

Renate, iniezione in farmacia: un anno di pena per pratica abusiva

Condannato per esercizio abusivo della professione (un anno con la sospensione condizionale della pena, 10mila euro di multa e segnalazione all’Ordine dei Farmacisti), assolto dall’accusa di lesioni per l’iniezione al gomito di un renatese, che ha avuto gravissime complicazioni al braccio.

Riconosciuto solo l’esercizio abusivo della professione medica

Per Marco Savini, farmacista di Renate, il tribunale di Monza non ha riconosciuto alcuna responsabilità in ordine al calvario vissuto da un renatese che ha denunciato essere stato colpito da un’infezione che gli ha “mangiato” l’osso del braccio, dopo il quale ha affrontato una serie di interventi chirurgici.

La perizia d’ufficio disposta dal tribunale di Monza nel corso del processo, infatti, è andata a favore dell’imputato, che non ha riconosciuto il nesso di casualità tra l’infiltrazione e le complicanze successive.  

Il farmacista accusato da un cliente di gravi lesioni a un braccio

La vittima è un brianzolo cinquantenne, mentre l’ex farmacista di Renate era già finito nei guai con l’accusa di aver stilato falsi certificati dei tamponi molecolari all’epoca dell’emergenza Covid.

Savini è finito sotto processo davanti alla giudice Giulia Marie Nahmias, a seguito della querela presentata da A. L., renatese. 

«Nel maggio 2019, spostando dei mobili, ho sentito dolori all’avambraccio e sono andato dal mio medico – ha raccontato in aula – che mi aveva prescritto un antinfiammatorio, consigliandomi delle infiltrazioni. Quando sono andato a prendere il farmaco, ho chiesto al farmacista se sapesse indicarmi dove fare le infiltrazioni e mi ha detto che me le avrebbe fatte lui. Mi ha portato nel retro, col pennarello ha fatto un segno sul gomito e mi ha fatto l’iniezione, senza neanche disinfettare”.

Nelle ore seguenti il braccio aveva iniziato a gonfiarsi. «Un dolore atroce – ha continuato – il braccio si è infettato. Mi hanno fatto un drenaggio e sono stato ricoverato per 6 settimane. Da allora avrò fatto una decina di interventi».