Ricerca e innovazione, Regione approva piano

Il piano riguarda la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Il vicepresidente Sala: "Regione affronta sfide mondiali"

Ricerca e innovazione, Regione approva piano
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Ricerca e innovazione, Regione approva piano triennale.

Il programma strategico della Regione

Il documento strategico per i prossimi tre anni è stato approvato ieri in Regione, durante la seduta del Consiglio nell'Aula del Pirellone. Il piano riguarda la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico. Il testo è stato predisposto con la collaborazione di soggetti pubblici e privati del sistema della ricerca e con il supporto di esperti internazionali membri del Foro regionale per la ricerca e l’innovazione.

La relazione in Aula

"E’ un documento - ha osservato il relatore del piano, il consigliere della Lega, Curzio Trezzani - che guiderà per tre anni le politiche regionali su un tema di importanza strategica ai fini dello sviluppo. Il territorio della nostra Regione si caratterizza da sempre per la sua forte propensione all’innovazione e svolge, per le sue caratteristiche culturali  sociali ed economiche, un ruolo di stimolo anche nei confronti delle aree circostanti, in Italia e all’estero. Nel piano grande attenzione è stata destinata ai "megatrend", i bisogni delle persone, le sfide globali sono fra gli elementi che devono orientare l’innovazione. "Per questo - ha aggiunto Trezzani - nel provvedimento c'è la scelta di mettere al centro la persona e di organizzare una lettura del territorio per ecosistemi".

Cosa sono gli ecosistemi

Con questo termine si intende l’insieme degli attori pubblici e privati che operano in un territorio per soddisfare un bisogno individuale o collettivo. Gli ecosistemi sono organizzati, nel provvedimento, in otto aree: nutrizione, salute e life sciences, cultura e conoscenza, connettività e informazione, smart mobility e architecture, sostenibilità, sviluppo sociale, manifattura avanzata.

L'impegno della Regione

Obiettivo della Regione è svolgere un ruolo di catalizzatore, di attivatore degli investimenti e delle sinergie trasversali. Per questo, nel documento sono state definite anche cinque grandi aree di sviluppo: il trasferimento tecnologico, lo sviluppo del capitale umano, la promozione di tecnologie di interconnessione in tutti gli ambiti, la medicina personalizzata, la filiera agroalimentare avanzata connessa alla tutela ambientale.

La soddisfazione del vicepresidente Sala

Soddisfatto il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala: "La Lombardia oggi si confronta , prima ancora che con altre Regioni, con altri territori del mondo”. Sala (che in Giunta ha le deleghe a Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione) ha tracciato anche lo scenario di prospettiva del piano arrivato in Aula. “La politica dell’innovazione non si deve fermare allo scenario industriale. C’è anche un orizzonte sociale che ci deve orientare e far si che le nostre scelte dirigano l’economia e non solo ne siano conseguenza” .

Approvazione all'unanimità

Il provvedimento ha avuto semaforo verde all'unanimità, anche se il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul ha osservato: "Sarebbe stato giusto e logico che il piano passasse in tutte le Commissioni. Soprattutto se non volevamo che rimanesse un bel documento tecnico, ma diventasse veramente una scelta politica e l’architrave dell’innovazione della Regione dei prossimi anni. La politica non può limitarsi a un passaggio formale in Commissione e in Consiglio: o decide di fare sul serio, o altrimenti parte sconfitta". Insieme al provvedimento sono stati approvati anche quattro ordini del giorno. Tre di essi (proposti dalla Lega) sono di ambito sanitario: prevedono di potenziare lo sviluppo tecnologico IoT (Internet delle cose, Internet of things) presso le sedi ospedaliere pubbliche lombarde, trasferire tecnologie che coinvolgano gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e potenziare il concetto di nutrizione per i pazienti oncologici, cronici, geriatrici, anche in un’ottica di salvaguardia dei costi sanitari di lungo periodo. Un quarto ordine del giorno, proposto dal Movimento 5 Stelle, invita ad istituire una piattaforma di ascolto della cittadinanza, che permetta di creare procedure di consultazione on line dei cittadini.

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