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Richieste da tutto il mondo per l'acquasantiera antivirus ma...

Il geniale inventore di Capriano: Ormai è fuori produzione

Richieste da tutto il mondo per l'acquasantiera antivirus ma...
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La sua geniale invenzione, quella dell’acquasantiera elettronica, divenne celebre nel 2009, ai tempi dell’influenza suina: un dispenser automatico di acqua benedetta, più igienico dei contenitori in marmo. Oggi, con la nuova pandemia in corso e le direttive decise da Cei e Governo che impongono ai sacerdoti di mantenere vuote le acquasantiere nelle chiese, è tornata in auge, tanto che gli sono arrivate richieste non solo dall’Italia, ma anche dal Portogallo e dall’America Latina. Richieste, però, che Luciano Marabese, papà del ristorante «ll Dollaro» di Capriano di Briosco, ha dovuto rimandare al mittente perché ormai la produzione è finita nel cassetto.

Richiesta dal mondo

«Mantenere il brevetto richiedeva un esborso economico non da poco, così ho deciso di chiudere tutto. Mi è rimasto ancora qualche prototipo in casa. Il tempo di recuperare la batteria ed uno lo regalerò a un sacerdote di Erba che mi ha contattato nei giorni scorsi. Coincidenza vuole che si chiami don Bruno...».
Come don Bruno Vitari, l’ex parroco di Capriano e Fornaci, attualmente missionario in Camerun, che nel dicembre del 2005 chiese a Luciano di installare due delle sue «creature» nella chiesa di Fornaci, dove sono tuttora.
L’idea dell’acquasantiera elettronica era nata per scherzo due anni prima.
«L’ho buttata lì quasi per caso ai ragazzi che frequentano il mio locale», ci aveva spiegato allora Marabese. Detto, fatto. La sua invenzione aveva cominciato a concretizzarsi grazie anche al coinvolgimento di idraulico, elettricista, amici e soprattutto del compianto maestro Carlo Riva, titolare della storica «Fornace artistica» di Fornaci. Il funzionamento è semplice: un piccolo spruzzo, azionato da uno speciale sensore in grado di riconoscere la presenza della mano, rilascia la giusta e necessaria quantità di acqua prima del segno della croce senza bisogno di intingere la mano. Nel 2009, l’exploit in tutto il mondo con parte dei ricavati devoluti alla missione di don Bruno.

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